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336 umberto rossi

“ trare e mandatemelo in iscritto questo che qui ho inventato e fatto fare. E una Venere in un carro che esce da una nube tirato il carro da doi cigni che volano per aria. La Venere è vestita all’antica: ha il braccio dritto nudo con una corona reale in mano e la porge innanzi. All’incontro vi è un huomo armato all’antica, che mostra il nudo, in su un cavallo e porge la mano e mostra fermare quel carro1.”

Dalla descrizione che il Marchi ne fa, si riconosce agevolmente la nota medaglia di Alessandro Farnese pubblicata dal Litta2 e dall’Armand3, dal quale ultimo traduco:

Diam. 38.

D — ALEXANDER • FARNESIVS • P • ET • P • PRINCEPS
Busto a destra di Alessandro Farnese, testa nuda, barba nascente> abito a colletto dritto.

R/ — EX • VIRTVTE • HONOR • — 1565.
Alessandro armato all’antica, su un cavallo che s’impenna, riceve una corona dalle mani di Venere che passa sopra la testa di lui, nel suo carro.

Francesco Marchi aveva curata l’esecuzione della medaglia, che dice fatta per mano di un valent’huomo, e aveva egli stesso inventata l’allegoria del rovescio. Meno di due anni dopo egli tornava ancora ad occuparsi, di medaglie e a comporne i rovesci, come lo dimostra la lettera seguente ch’egli scriveva al cardinale Alessandro Farnese:

“Ill.mo e E.mo S.e mio obs.mo — Mando duve medaje a V. S. Ill.ma, una per Sua Santità e una per V. S. in ne

  1. Cento lettere cit., pag. 41. — Lettera al segretario Pico, da Brusselles, 7 ottobre 1665.
  2. Litta. Famiglie celebri d’Italia. Famiglia Farnese, tav. III, 3.
  3. Armand. Les médailleurs italiens II, 265, 13.