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monetazione carolingia italiana 193

alcune monete di Carlomanno, fra cui una spettante al gabinetto Rousseau e due a quello Nazionale di Francia, riproducono, nel loro tipo, due denari del medesimo regnante alle Tav. 11 e 12, sotto i N. 146 e 148; ma sì l’uno che l’altro di questi denari differiscono da quello che noi possediamo e che reputiamo coniato in Italia, somigliante ad altro prodotto dall’Hoffmann, e da lui considerato come estraneo alle monete di conio francese1.

Il denaro di stampo largo da noi posseduto, pareggiabile a quello descritto dall’Hoffmann, reca nel diritto: + carl . oman rex, colla croce nel campo accantonata da quattro globetti, e nel rovescio: xpistiana reiicio (sic) col tempietto tetrastilo nel mezzo, sormontato da una crocetta.

Ma i due denari, essi pure di larga dimensione, fomiti dai due citati nummografi Fougères e Combrouse, presentano una maggiore rozzezza tanto nel disegno che nei caratteri della leggenda del diritto, di cui quella segnata col N. 148 viene espressa colle parole hcarlemanvs rex. Recano entrambi, del resto, la croce nel campo accantonata da quattro punti, sì l’uno che l’altro portano nel rovescio il tempio carolingio, colla scritta: xpistiana relicio; ma neanche per essi gli autori si sono presa la pena di stabilire ove possano essere stati coniati2.

Riprendiamo la storia per meglio avvalorare, se è possibile, quanto conchiuderemo di poi.

Carlomanno, terzo di nome, quale regnante, succe-

  1. Fougères et Combrouse. Description des monnaies de la deuxième race royale de France, Paris, 1884, in-4°, avec 42 tables. — Collection Hoffmann, op. cit.
  2. Fougères et Combrouse. Op. cit.