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la zecca di tresana 43

intromisero i signori vicini: e queste lotte andarono tant’oltre che il 6 gennaio 1651 in una scaramuccia coi terrazzani di Tresana il marchese Guglielmo restò ucciso da un’archibugiata1.

Il governatore di Milano s’impossessò subito del feudo pel re di Spagna, che lo vendette poi coll’altro di Castagnetolo al marchese Bartolomeo Corsini di Firenze, nel 1660.

Detto così dei tre marchesi che ebbero dominio su Tresana, dopoché questo castello ebbe privilegio di zecca, sarà ora più facile il trattare delle monete che in varii tempi vi si batterono.

Dal marchese Guglielmo, che chiamerò seniore, non si conoscono che sesini e quattrini di bassa lega o di rame, a diversi tipi, che si possono però ridurre ai seguenti principali:

I. — Stemma Malaspina nel diritto, e figura di san Francesco di Paola nel rovescio (2 varietà)2;

II. — Stemma Malaspina nel diritto e mezza figura di san Francesco di Paola nel rovescio (1 varietà)3;

III. — Stemma Malaspina nel diritto, e busto di san Luigi re di Francia nel rovescio (4 varietà); imitazione assai libera dei sesini lucchesi4;


  1. Guglielmo fa ammogliato con Anna di Lazaro Malaspina marchese d’Olivola, vedova di Galeazzo Canossa, da cei non ebbe prole che gli sopravivesse. Il Litta fa una strana confusione ponendo Susanna Malaspina moglie di Guglielmo morto nel 1580 e Anna moglie di Francesco Guglielmo morto nel 1513: ma per rettificare queste inesattezze basta pensare che Anna nacque nel 1603 e che quando sposò il Malaspina era già vedova di Galeazzo Canossa.
  2. Pubblicati dallo Zanetti, op. cit. tav. XIX, 4 e dal Kunz nel Museo Bottacin.
  3. Pubblicato nelle Zecche dei Malaspina per nozze Malaspina-Giacobazzi, tav. I, 2.
  4. Pubblicati dallo Zanetti, op. cit., tav. XIX, 1. 2. 8; un’altra varietà citata dal catalogo della Collezione Rossi