Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/123

Da Wikisource.
118 r. von schneider - di un medaglista anonimo mantovano

noto1. Comunque, nonostante la brevità del di lui soggiorno presso la zecca imperiale, la sua attività fu quivi accompagnata dai più favorevoli effetti; e se, come non è da dubitarne, Massimiliano aveva divisato di portare le monete colla sua effigie tecnicamente e artisticamente all’altezza approssimativa delle monete italiane del suo tempo, coll’invito all’intagliatore mantovano egli aveva pienamente raggiunto il proprio scopo. Con questo maestro, il cui nome ci rimane tuttora ignoto, l’arte italiana incomincia ad esercitare sullo stile e sul carattere delle medaglie imperiali tedesche quell’influenza che doveva durare quasi un secolo e mezzo e che raggiunse il suo punto culminante per opera di Antonio Abondio il giovane alle Corti di Vienna e di Praga.

Vienna, gennaio 1890.


(Trad. di Solone Ambrosoli).
  1. Per motivi estrinseci si potrebbe forse esser tentati di attribuire al maestro mantovano la bella medaglia pel maggiordomo della regina Bianca Maria, Nicolò di Firmian, che fu trovata sul solaio di una casa a Villaco in Carinzia, e che ora si conserva nel piccolo museo di quella città (Armand, Les médailleurs italiens, vol. III, pag. 187, n. E.)― Ma, a giudicarne dallo stile, è anteriore, ed anche la rappresentazione e la leggenda del sno rovescio si riferiscono all’opera di Firmian nel Tirolo meridionale nell’anno 1487. Se le medaglie per Maddalena (Bossi?) di Mantova, del 1504 (Armand, vol. II, pag. 100, n. 11; pag. 101, n. 12; vol. III, pag. 194, n. B.), siano state eseguite dal nostro intagliatore di conii, è ben difficile da decidere per la scarsità delle notizie che abbiamo intorno a lui.