Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/312

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tremisse inedito al nome di desiderio, ecc. 295


Ed anche col pontefice Paolo I come con Pipino e cogli immediati suoi successori, Desiderio conservò per una serie d’anni non breve relazioni almeno in apparenza amichevoli, sebbene la dignità di Patrizio romano attribuita ai re dei Franchi, rendesse meno facili i comuni rapporti. Ma fra gli anni 769 e 772 rimasto da prima solo sul trono presso i Franchi Carlo detto il Magno salito poi alla sedia pontificia Adriano uomo vigoroso ed intraprendente, e promosse da questo od utilizzate largamente le ribellioni fra i personaggi più distinti di nazione longobarda, il re Desiderio, che dal canto suo non sapeva né poteva rinunciare alle antiche aspirazioni de’ suoi predecessori, si trovò circondato dalle maggiori e più stringenti difficoltà. Indarno cercò Desiderio di scongiurarle con una possibile ma rifiutata riconciliazione col pontefice, e col creare difficoltà nella famiglia stessa del re dei Franchi, non più suo genero pel ripudio della di lui figlia Desiderata (a. 771); col promovere alleanze ed aiuti alla corte imperiale di Costantinopoli. Avuto in fine ricorso risoluto alle armi. Desiderio invase una volta ancora il ducato romano, Roma stessa minacciando di formale assedio.

Fu precisamente nell’anno 772 che l’esercito longobardo s’impadroni delle maggiori città del ducato romano, non risparmiando devastazioni e rovine, fra le quali si ebbe a maggiormente deplorare quella di cui fu vittima Blera, dove colta la miglior parte della popolazione al momento di raccogliere tranquilla le messi, venne quella crudamente passata, per quanto si narra, a fil di spada. Già si avanzavano (773) per le note vie Cassia da Sutri da tempo occupata, e Flaminia da Otricoli i Longobardi condotti personalmente dal re Desiderio col figlio e socio Adelchi verso Roma, quando, forse per le minaccie del focoso Adriano, ma ben più probabilmente per l’annunciato approssimarsi ai confini del regno dell’esercito franco sollecitato, non solo dal pontefice, ma anche da parecchi influenti ribelli, Desiderio si ritrasse coli’ esercito suo riducendosi rapidamente in Lombardia per avvisare alle difese, qui dove più gravi incalzavano i pericoli. È ben noto come Carlomagno, che