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appunti di numismatica romana 497

battesimo dì medaglione, o per dire più precisamente, di pezzo numismatico. Quale vero medaglione lo giudicò Bartolomeo Borghesi, che pel primo lo pubblicò1 dandone una eccellente incisione, e tale è chiaro che venne ritenuto dai diversi direttori del Gabinetto Braidense fino al compianto Biondelli, il quale nei suoi “Cenni storici sull’origine, sviluppo e stato attuale del R. Gabinetto Numismatico di Milano2 ne orna di un accuratissimo disegno litografico il fascicolo, evidentemente per indicare uno dei pezzi più importanti, anzi il più importante di tutti. E difatti, enumerando i diversi titoli per cui va celebre il detto Gabinetto, scrive: “Per una collezione di alcune centinaia di Medaglioni greci e romani, alcuni dei quali rarissimi e taluno anche unico, siccome appare da quello di M. Aurelio e L. Vero, che abbiamo apposto in fronte a questi rapidi cenni.”

Omesso da Cohen nella sua descrizione delle monete imperiali, venne poi dallo stesso aggiunto nel volume di supplemento con un semplice accenno alla sconcordanza delle date3; e nella seconda edizione del Cohen è inserito fra i medaglioni di M. Aurelio e Lucio Vero, colla ripetizione della medesima nota.

Ciò significa dunque che il pezzo venne finora

  1. Annali dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica. Vol. X. Roma, 1838. Sopra due Medaglioni rappresentanti Marc’Aurelio e Lucio Vero dell’I. R. Gabinetto di Milano e Settimio Severo della Numoteca Borghesi.
  2. Milano, Tip. Bernardoni 1872.
  3. «Le Médaillon est hybride. Les dates de la tête et du revers ne coincident pas.» Vol. VII, pag. 181.