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per la splendida epoca Visconteo-Sforzesca. Abbastanza soddisfatti se i benevoli lettori della Rivista, a pubblicazione ultimata, avranno trovato qualche novità ed ajuto nella serie da noi esibita, e dedicata a quella Milano “la cui zecca è senza dubbio per la storia la più importante d’Italia „ com’ebbe a dire un valente metrologo1.

Disgraziatamente la prima parte, la Viscontea, riuscirà inferiore ad ogni aspettativa: non si va quasi indietro dal secolo XV e anche poco vi ha del primo quarto di questo secolo. Ma la colpa è degli archivi poverissimi in fatto di carte numismatiche di quell’epoca. A chi poi vorrà farci torto d’aver trascurata la citazione di taluni documenti d’indole piuttosto economica, riportati dall’Argelati e da’ suoi continuatori, risponderemo che la è una materia per gli economisti e per i finanzieri: d’accordo coll’amico dott. Ambrosoli che l’economia politica è disciplina affatto distinta dalla numismatica, pur mantenendo seco lei molteplici attinenze2.

Seguirà più copiosa, più importante e nuova, la seconda parte, la Sforzesca (1450-1535), semprechè ci venga continuata, e per diversi fascicoli, l’ospitalità nella Rivista.

Il materiale, ordinato cronologicamente (e non mancheranno opportuni indici, in fine), venne raccolto per la massima parte nell’Archivio di Stato milanese ed in quello Civico, dove come sempre ci furono cortesi di documenti e schiarimenti, gli egregi archivisti cav. Ghinzoni, Porro, dott. Cappelli e prof. Pagani.

Ci servimmo altresì dei mss. numismatici del Bel-

  1. Martini A., Manuale di metrologia, Torino, 1883, p. 352.
  2. Della Numismatica come scienza autonoma, in “Riv. ital. num.„ I. 1893. 27.