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314 nicolò papadopoli


Probabilmente l’uso di rinnovare i conii ogni anno e di lucrare colle ripetute emissioni di cui parla A. G. Sambon, nel suo bellissimo studio sulla monetazione di Carlo I d’Angiò1, non fu introdotto dall’odiato principe francese, ma solo da lui inasprito e reso più vessatorio. Non si potrebbe in altro modo spiegare la grande varietà di tipi che si ripetono coi nomi dei sovrani della stirpe sveva e che sono tanto più numerosi quanto è maggiore il numero di anni del loro regno. La difficoltà sarà sempre di sapere quali di essi furono battuti al di qua e quali al di là del Faro.


MANOPPELLO.


Della effimera zecca di Manopello, possedo un cavallo diverso da quello descritto da V. Lazari2 per avere un piccolo stemma della famiglia Orsini che divide l’iscrizione nel rovescio della monetina dove è scritto il nome del feudatario, mentre il diritto è ornato dalle armi e dal nome di Carlo VIII di Francia (1495).



1. — Mistura, peso grammi 0,94.

D/ – Arme coronata di Francia: KRVS : D : G :REXER ◦
R/ — Croce ancorata, lo stemma Orsini divide l’iscrizione : PARDVS : VR : CO : MA ◦


  1. A. J. Sambon, Monnayage de Charles I d’Anjou dans l’Italie méridionale. Extrait de l’Annuaire de la Société de Numismatique. Année 1891, pag. 13-16.
  2. Lazari V., Zecche e monete degli Abruzzi. Venezia, 1858, pag. 86, tav. IV, 11. 41.