Pagina:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu/214

Da Wikisource.
206 a. lisini

La moneta illustrata dal Comm. Milanesi è di lega, o come allora dicevasi di bolzone1 e oggi dicesi biglione, che è un composto di rame e d’argento. Nel diritto leggesi: + COMES • PAL • e nel centro vedesi la croce. Nel rovescio:+ SCA • FLORA • e nel mezzo sta il protome della Santa con nimbo in capo e con la mano destra alzata, in atto di benedire, mentre con l’altra tiene un giglio. L’esemplare che servì al Comm. Milanesi non era ben conservato ed egli intravide nel diritto della moneta, tra le lettere PAL • un punto dopo il P, e ciò gli fece leggere Comes Palatinus Aldobrandus o Aldobrandinus; e nel rovescio gli sembrò di scorgervi la Santa con piccolo vessillo crociato nella mano sinistra e un fiore nella mano destra2. Nei tre o quattro esemplari che potei raccogliere per il Museo Numismatico della R. Accademia dei Fisiocritici, evidentemente leggesi COMES • PAL • cioè Comes Palatinus, senza il nome proprio del conte. Questa moneta appartiene a quella categoria di denari detti provisini o provenigini, dei quali occorrevano duecentoquaranta per formare una lira. Essi furono battuti in buon numero nelle zecche di Roma, Siena, Arezzo, Perugia, Cortona, Viterbo, Orvieto e Acquapendente3 quando questa regione dell’antica Tuscia aprì largo commercio di siffatta moneta nelle fiere di Francia, di Germania e d’Inghilterra4. Noi troviamo che a questa speculazione, non solo si dettero le città, ma anche tutti i conti e signori che ebbero feudo in quel territorio.

Vincenzo Bellini fino dal 1779 pubblicò un denaro con

  1. I Senesi da bolzone formarono la parola bulgano e bolgano, con la quale indicarono la zecca ovvero il luogo dove battevan monete.
  2. Questa moneta fu di nuovo pubblicata dal cav. Narciso Mengozzi nel primo volume delle Note storiche sul Monte de’ Paschi di Siena. Siena, Lazzeri, 1891.
  3. Assegno al paese di Acquapendente quella monetuccia di lega (che è egualmente un provisino) in cui leggesi da una parte patrimonivm con la croce nell’area, e dall’altra beati petri e due chiavi nel centro. Questa moneta che è attribuita a Viterbo e a Orvieto, devesi riportare ad Acquapendente, perchè era il luogo dove costantemente risiedettero i Rettori del Patrimonio.
  4. Cfr. l’opera già citata Il Monte de’ Paschi di Siena, etc. Parte I.