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tico, assai competente, che dubitò dell’autenticità di quelle monete. Comunicò confidenzialmente il suo dubbio a qualche amico, ma gli mancò il coraggio di dirlo apertamente a noi, e noi non lo si seppe che moito tempo dopo. Francamente avremmo preferito assai una discussione aperta, che ci avrebbe dato modo di difendere colle prove più evidenti quanto avevamo asserito...

2.° E dopo tali dichiarazioni come non trova giusto di seguire il precetto evangelico, facendo agli altri quello che vorrebbe fatto a lei stessa?

1.° Ma crede Ella che tutti gli altri la penseranno come la penso io? Non tutti hanno il medesimo modo di vedere le cose, e io non vorrei offendere la suscettibilità d’alcuno.

2.° Le sue osservazioni sono riuscite quasi.... dico quasi, perchè mi voglio riservare di rifletterci ancora, a persuadere me, che ho sempre avuto un’opinione diametralmente contraria. Bisogna che abbiano qualche fondamento, e in ogni modo parmi che meritino di essere ponderate da chi s’interessa alla materia, per essere accettate o combattute, hifine io credo che dalla discussione non può venire che un bene. Io la incoraggio moltissimo a rendere pubbliche le sue osservazioni, anzi vorrei che me lo promettesse.

1.° Ebbene, se è per farle piacere, io glielo prometto.


S. Maurizio, Engadina, 25 Luglio 1895.


Francesco Gnecchi.