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56 ercole gnecchi
R/ — • SANCTVS: AGAPITVS • Santo guerriero a cavallo, a destra, col vessillo della croce. Sotto il cavallo, un anello.

Delle due monete ora descritte e che facevano parte del ripostiglio suaccennato, ho voluto dare l’impronta dal vero per mostrare quanto il loro disegno e il loro tipo siano identici.

La sola differenza che vi riscontriamo sta nella leggenda del diritto. Al nome di Bonifacio Ferrero, che leggiamo nella prima, fu sostituito, nella seconda, il motto: LVCEM • TVAM • DA • NOBIS • DOmine.

Questa moneta è descritta nel Catalogo della Collezione Welzl1, e attribuita, non so per qual motivo, a Saluzzo (ossia Carmagnola) e precisamente a Michele Antonio (1504-28).

Lo Schweitzer, il quale nelle sue decadi numismatiche2 ci fornisce pel primo un elenco dei Santi che figurano sulle monete italiane, al nome di Agapitus assegna la zecca di Saluzzo, molto probabilmente desumendo questa attribuzione dal citato Catalogo. Questa opinione fu seguita da varii, fra cui il Rentzmann nel suo Legenden-Lexicon3, il Biondelli nella sua monografia sulla zecca di Milano4, il Tonini nella sua Topografia delle zecche

  1. Verzeichniss der Münz- und Medaillen-Sammlung des K. K. Hofrathes Leopold Welzl von Wellenheim. Wien, 1844, vol. II, p. 157.
  2. Schweitzer F., Notizie peregrine di numismatica e di archeologia. Trieste, 1857, in-8, decade III, p. 99.
  3. Rentzmann Wilhelm, Numismatisckes Legenden-Lexicon. Erster Theil- Alfabetisch-cronologische Tabellen der Münzherren und Verzeichniss der auf Münzen vorkommenden Heiligen. Berlin, 1865, in-8.
           Si noti però che lo stesso Rentzmann, nel Supplemento alla detta opera, pubblicato nel 1881, assegna ad Agapitus la zecca di Lavagna.
  4. Biondelli B., La zecca e le monete di Milano. Dissertazione. Milano, 1869, in-8, p. 81.