Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/225

Da Wikisource.

il museo bottacin 217

differenti, come afferma l’Olivieri, ne erano le leggende, indecoroso ed inverosimile deve tenersi il consiglio del motto Partes voluptati diretto da un simile consigliere ad una principessa scrupolosa la quale appellavasi ai teologi e sopra altre consimili sue monete dichiarava la propria effigie pulcra virtutis imago.

Il secondo di questi luigini, descritto da Mantellier e da altri autori francesi, colla data 1667, ovvero 1668, porta la seguente leggenda, divisa sui due lati, ma principalmente da quello dell’arme: partes curiositate — et delectatione digne (sic). Lo scudo è caricato dei tre gigli col lambello e sott’esso notasi la lettera A, nella quale si potrebbe forse credere adombrata la zecca spinolina di Arquata, se dessa non fosse troppo frequente sulle monete di tal specie, quale nota o finzione della zecca di Parigi, Anche per questo ottavetto presiedette adunque una idea satirica suggerita dalle abitudini galanti di madamigella di Montpensier, e perciò crediamo dovere escludere l’ipotesi che sia stato battuto per autorità di qualche principessa.


Monaco.


Evvi fondata lusinga che non tarderà molto ad essere fatta di pubblica ragione la storia numismatica di questo Principato, che un egregio cavaliere sta dettando, altro indizio che ne fa pronosticar bene per l’avvenire di questo studio in Italia.

Fra le poche monete di questa serie che serba la nummoteca padovana, meritano ricordanza uno scudo ed un luigino del principe Onorato II, ed un luigino di gentile lavoro col nome e le sembianze di Lodovico I.


Cagliari.


Mercè il Bullettino archeologico ed il Catalogo dell’illustre commendatore Spano, le nostre cognizioni sulle più antiche monete dell’isola di Sardegna sonosi di molto accresciute, ma non basta; abbiamo diritto di attendere ben più dal suo colto ingegno e dalla sua operosità, ed una storia completa a8