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il museo bottacin 227

signori, e fino a ragioni bene chiarite, che quelle addotte dal Frisi non convincono punto, continuerò ad intitolare tutte le loro monete da questa città, dove la mummificata salma di Estore mostra ancora allo stupito viandante la frattura del proiettile che lo trasse a morte.

Tre sono le monete di questi visconteidi; un grosso di Estore che pel Santo Ambrogio raffiguratovi sembrò (e nulla più) al Litta coniato in Milano, ma che potrebbe invece dinotare semplice artifizio di pretendente intento a prepararsi la strada al dominio di quella città; un denaro dello stesso, che, sebbene sciupato, mostra essere differente da quelli delle tavole del Litta, perchè d’ambo i lati le sue iscrizioni finiscono colla parola ....modoetie, doppia affermazione adunque di questa zecca (Tav. V, n. 7); ed un denaro coi nomi di entrambi questi apocrifi sovrani, per adoperare l’espressione del Verri, simile al n. 73 di quelle tavole.


Mesocco e Musso.


Fu nell’anno 1496 che il maresciallo Gian Giacomo Trivulzio ottenne dall’imperatore Federico III la conferma del possesso di Mesocco e della valle Mesolcina, che ora fa parte del Cantone de’ Grigioni con privilegio di battervi monete d’oro e d’argento, come insegna Pietro Mazzucchelli nella storia di quel prode capitano, dettata dal Rosmini. Avendo egli nell’anno 1508 fatto acquisto del castello di Musso presso la sponda occidentale del Lario, ottenne quattro anni dopo estensione di quel privilegio anche per questo secondo possedimento, da Luigi XII, ond’è che in entrambi quei luoghi devono essere state battute le numerose sue monete. E però difficile e forse impossibile di fare la parte di ciascheduna di queste zecche, per cui non avanza altro partito che raccoglierle al nome della prima e più importante.

Delle cinque monete che osservammo di Gian Giacomo Trivulzio, per tacere di quelle del di lui nipote Gian Francesco, che sarebbero battute parte a Mesocco e parte a Roveredo, e delle quali una sola, un bel cornabò figura in questo gabinetto, merita essere segnalata una, la quale differisce da quelle che produsse il Mazzucchelli. Vi corrispon-