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DELLE VIE DEGLI ANTICHI 80

le dopo circa sei miglie e mezzo si trova a contatto col Lago di Martignano, e di là va poi con due rami a sboccare a Trivignano, ed alla Via Cassia all’Osteria di Settevene, quattro o cinque miglia di là da Baccano. Ritornando alla Cassia poco più di un miglio avanti di giungere a Settevene si dirama a destra la via Amerina, la quale passando sotto Nepi e lasciandolo a destra, sotto Falerio o S. Maria de’ Fallari, e lasciandolo anche a destra, traversa Gallese; quindi lasciando a destra Bassanello, giunge ad Horta oggi Orta, dove traversando il Tevere perviene ad Amelia, l’antica Ameria, da cui ebbe nome la strada.

Dopo il bivio della via Amerina, la Cassia perviene a Settevene, dove sbocca a sinistra il diverticolo, che vedemmo partire dalla Claudia presso Galera. Circa quattro miglia più in là di Settevene si trova Monterosi, a cui si dà il nome di Rossulum, sebbene non si possa addurre alcun argomento. Ivi è un altro bivio antico, la via a sinistra continua ad essere la Cassia, la via a destra è l’antica Via Ciminia. Questa che oggi si segue colla posta trae il suo nome dal monte Cimino, che traversa, e che oggi si chiama la montagna di Viterbo dalla città di questo nome. La via Ciminia passa presso il laghetto di monte Rosi, per Ronciglione, Vico, dove si vede a sinistra l’antico lago Cimino, che oggi dicesi di Vico, e quindi comincia a salire i monti Cimini finché sbocca a Viterbo, la quale città pare certo che siasi formata nella decadenza dell’Impero. Dopo Viterbo, raggiunge la via Cassia ai Bagni Gianelli che corrispondono alla Stazione della carta Peutingeriana chiamata Aquæ Passaris. Che Viterbo siasi formato sulle ruine dell’antico santuario Etrusco detto Fanum Volturnæ, posto nella selva e ne’ Monti Cimini, pare certo; ma non può determinarsi con sicurezza se il Fanum Volturnæ fosse precisamente dove è quella città. Quello però che può dirsi di sicuro è, che questo Fanum ed il bosco Cimino era il luogo delle diete nazionali degli antichi Etrusci, come il lucus Ferentinus per gli antichi Latini, ed il Fanum Vacunæ per i Sabini.

Ma è tempo di ritornare alla Cassia là dove vedemmo, che si separava dalla Ciminia; dopo tale