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14 la roma sotterranea cristiana

d’un Ranuzio Farnese, an. 1490; d’un Girolamo Minutolo, an. 1495 e di altri più recenti personaggi.

Descritta così topograficamente questa I Area, si crederebbe che ne dovesse venire la illustrazione de’ suoi monumenti, si dipinti come epigrafici; e indi passare alle altre, per illustrarle con simile metodo. Ma no: l’Autore ebbe più sottile avvedimento. Come dei monumenti epigrafici tornava meglio riserbare (come egli ha fatto] la trattazione generale e completa, in ultimo dell’assoluta descrizione di tutto il gran cimitero Soteriano, perchè fosse di suggello alla critica esposizione storica del medesimo; così per lo contrario, conveniva che qui prendesse in esame non pure le dipinture di questa area, o zona, particolare, ma e delle altre ancora; perocché le une con le altre per modo si uniscono e a vicenda s’illustrano, che i monumenti figurati (svolgimento dell’arte cristiana) servono mirabilmente di criterio certo e sicuro, a stabilire i dati cronologici del genesi o sviluppo di tutte le varie cripte che nel grande cimitero si accolgono.

Lasciati dunque, per ora, da parte i monumenti epigrafici, consacra tre capitoli (XIV-XVI) ai figurati o dipinti, dei quali non pochi erano rimasti fino a oggi o ignorati o negletti. Prende di qui occasione a correggere il Ciacconio e il Bosio, intorno a certe dipinture da loro divulgate erroneamente. Intanto dall’osservare una successiva scarsità di pitture, in ragione che c’inoltriamo nelle secondarie e terziarie regioni; dal dato storico che l’uso del dipignere nei sotterranei andò dal IV secolo in poi sempre declinando; trae nuovo argomento a stabilire che coteste regioni andarono successivamente formandosi ed aggiugnendosi tra il III e V secolo. E tutto questo espone e svolge con tanta profondità di dottrina e vastità di erudizione, che mi sarebbe impossibile riassumerla in poche parole.

Riprendendo il cammino sulla prima via (cap. XVII), entriamo nell’Area seconda, che si distende a settentrione. È di forma anch’essa quadrilatera, e divisa da una via centrale, che incrocia il prolungamento della prima. Lunghesso queste vie si alternano regolarmente arcosoli e cubicoli, di fronte gli uni agli altri. È la zona per altro la più povera e devastata della Soteriana necropoli; e serba ancora sulle rozze pareti, tracciati i nomi de’ suoi devastatori del sec. XVII e VIII.

Ma se dalla scarsità de’ monumenti nulla di singolare importanza può trarne il ch. A., tuttavia la singolare regolarità di cubicoli e arcosoli lungo le gallerie, gli offrono un argomento non dubbio della posteriore formazione di questa Area rispetto alla prima; sicché avuto riguardo alle sue architettoniche forme gli si rivela per opera del sec. IV.