Pagina:Roma sotterranea cristiana.djvu/36

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la roma sotterranea cristiana 29

corrono tra le due dette regioni, non essendo compito lo sterro, poche iscrizioni potè raccorre ed illustrare. Delle spelonche poi arenarie e delle gallerie, che ad esse fanno capo partendo dall’area terza Callistiana, ne parlò nel precedente tomo1 per quanto lo permettevano le escavazioni allora operate. Oggi, che sono desse compite, vi torna sopra, e, riassumendo il già detto, ricorda come in quell'arenaria incontrasi un ascosissimo nascondiglio, cui si accede per una propria scala e per vie labirintiche ed oscure: provando dai dati che gli offrono le cimiteriali iscrizioni, non essere cotesto recondito ipogeo posteriore d’origine al Secolo III; e di aver servito di più sicuro asilo ai cristiani, durante la cruda persecuzione di Settimio Severo. Oggi, che lo sterro delle gallerie e di tutta cotesta appendice sotterranea del Callistiano cimiterio è esaurito, trae nuova conferma da altre ventisette iscrizioni, esaminate alla stregua dei criteri epigrafici, cioè: avuto riguardo alla maggioranza numerica, tra le greche e le latine; al predominio, o no, dei nomi gentilizi; al simbolismo prevalente e ai caratteri paleografici; trae, ripeto, nuova e splendida conferma del già esposto nel precedente tomo. Di coteste iscrizioni poi una sopra tutte richiama in singolar modo la sua attenzione. È l’epitaffio di una pia Ianuaria; sul quale vede scolpita, tra altri simboli, l’immagine di una lucerna di forma affatto singolare ed insolita nei sepolcri cristiani. Ha infatti l’aspetto di nave con sua poppa ricurva e terminante in capo umano con orecchie asinine. Forma così strana richiamò tosto alla mente dell’eruditissimo Autore la satirica ed infame pittura del Dio de' cristiani, inventata, come accenna Tertulliano, da un pagano passato al Giudaismo in una città dell’Oriente, e ripetuta in Roma nel palazzo dei Cesari sull’esordire del secolo terzo. Svolgendo pertanto con ampia erudizione questo argomento, rispetto alla nave-lucerna, conclude che «anche il cristiano artefice dell’epitaffio di Januaria abbia voluto ritorcere contro Satana ispiratore di quella stupida satira la mostruosa immagine dell’Onokoetes: e farne quella del mostro infernale, il cui rozzo capo pende come trofeo dall’acrostolio della mistica nave-lucerna» (p. 3Si).

Chiudono finalmente la immensa Callistiana necropoli a oriente-levante, quelle fosse ed intrigate gallerie della regione laberintea, anonima; le quali si protendono dall’area seconda di Callisto alle cripte di Lucina. E come già le descrisse topograficamente l’egregio fratello Michele nell' Analisi architettonica nel II tomo, qui

  1. T. II, p. 254-262.