Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/62

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atto secondo 51

tiamo!.... qual gemito....? Ah! fa il gufo, sinistro messaggiero della notte, che intuonò il suo più tetro addio... (accennando alle stanze regie). E già ferve l’opra... Sì, la regal porta è aperta, e gli ufficiali sepolti nell’ubbriachezza covano i sogni dell’obblio, della dimenticanza. Nelle loro coppe infusi droghe di tal valore, che la morte e la natura stanno ora contendendo intorno ad essi, se siano vivi o morti.

Macbeth (dal di dentro). Chi è là?.... parla!

Lady Macb. Oimè! svegliati si fossero pria che compiuto il delitto....? Udiamo... e non pertanto i loro pugnali adattai in guisa, ch’ei non poteva ingannarsi... Oh! se somigliato nel sonno non avesse a mio padre, ben io l’avrei trucidato... Ma chi viene?.... tu, sposo....?

Macbeth. Ho compiuto il delitto....! Non intendesti alcun romore....?

Lady Macb. Intesi l’ululo del gufo... il mormorio degl’insetti minutissimi... Ma alcuna parola non uscì dalla tua bocca?

Macbeth. Quando?

Lady Macb. Or ora.

Macbeth. Mentr’io scendeva?

Lady Macb. Sì.

Macbeth. Taci...! Chi dorme, dimmi, nella seconda stanza?

Lady Macb. Donalbano.

Macbeth (guardando le sue mani insanguinate). Vista tremenda e fatale!

Lady Macb. Disperdi le triste immagini, discaccia i folli pensieri.

Macbeth. Uno de’ ciambellani rise fra il sonno, mentre l’altro gridava al delitto: si svegliarono così entrambi, e mi fermai per ascoltarli; ma, dette alcune preghiere, tornarono ad addormentarsi.

Lady Macb. Ambidue riposano nella medesima stanza.

Macbeth. Uno gridò: Dio ne assista. Amen, rispose l’altro, come se veduto m’avessero con queste mani di carnefice. Nè, in attenzione di loro, io potei mai dir Amen, mentr’essi ripetevano: Iddio ci benedica.

Lady Macb. Allontana da te questa idea.

Macbeth. Ma perchè non pote’ io proferirlo quell’Amen? perchè? Ah! in quell’istante io ne sentiva pure il bisogno; ma esso mi si agghiadò nella strozza, nè potè mai uscirne.

Lady Macb. Non è in tal guisa che debbonsi riguardare codeste azioni, altrimenti ci farebbero insanire.

Macbeth. E mi parve d’intendere una voce che mi gridasse: