Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, VII.djvu/245

Da Wikisource.
236 PERICLE PRINCIPE DI TIRO


Lis. Per qual cagione è così afflitto?

El. Sarebbe lungo il narrarvelo: ma principalmente geme per la perdita di una moglie e di una figlia amata.

Lis. Nol potremmo noi vedere?

El. Potreste, ma senza pro: egli non vuol parlare con alcuno.

Lis. Fate nondimeno cho lo regga.

El. Miratelo, signore. (si vede Pericle) Ei fu un bell’uomo, finchè la sventura non lo ridusse a questo stato.

Lis. Buon re, gran re; gli Dei vi soccorrano! Rasserenatevi!

El. È inutile, egli non vuol parlare.

Sign. Signore, noi abbiamo una fanciulla in Mitilene, che io son certo gli trarrà dal labbro qualche parola.

Lis. Io pur lo credo: ella colla dolce armonia della sua voce, colle sue attrattive incantatrici, s’aprirà la via del suo orecchio, che ora sembra serrata. (parla sottomesso a un Signore che quindi parte)

El. Sarà inutile, vi dico; nondimeno provatevi. E poichè siete così benigni, vi supplicheremo di un altro favore: concedeteci un po’ di vettovaglie di cui siamo sforniti, più per incuria nostra, che per difetto.

Lis. Se vi negassimo tal favore, meriteremmo tutta la collera dei giusti Numi. Ma narratemi, ve ne prego, tutte le cagioni che addolorano così il vostro re.

El. Sedete, signore, e ve ne porrò a parte: giova però che aspettiamo anche un poco, perchè qualcuno sopragiunge. (ritorna il Signore con Marina e un’altra fanciulla)

Lis. Oh! è la donzella ch’io mandai a prendere. Siate la bengiunta, fanciulla? Non è leggiadra?

El. Leggiadrissima.

Lis. Ella è tale che, s’io fossi sicuro che procedesse da un nobile stipite, la chiederei in moglie, e me ne terrei fortunato. Bella fanciulla, la tua sagacità sia qui posta alla prova, qui dove soffre un re. Se coi tuoi vezzi sai indurlo a risponderti una parola, nulla avrai più da desiderare.

Mar. Signore, farò quello che posso per riscuoterlo, ma vuo’ che sia permesso a me sola e alla mia compagna di appressarci a lui.

Lis. Sia come volete, e gli Dei vi facciano riescire a bene. (Marina canta)

Lis. Bada egli alla vostra musica?

Mar. No, nè tampoco ci guarda.

Lis. Ella vuol favellargli. (a parte)