Pagina:SD Luzzatto - Commentary on Bereshit.pdf/49

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Fra quelli che di questa grammatica superiore hanno sparsamente trattato, si distinguono mm team J'S)?» N112‘! coi successori dei due ultimi, i moderni autori della mm man e del non: oltre ai più antichi, di cui le opere ci an- darono perdute, per esempio n51‘ “ì 4mm non: ‘"1 flfim 11"31 ne» 1:14 ed altri mentovnti da Abenesdra al principio del suo come.

Merita poi particolare menzione Plîfodeo, il quale nel suo inedito e rarissimo ‘una: numi: la trattò metodicamente e con maggior profondità di quanti lo precedettero. Scriveva egli nel i400. Del Saadia poi abbiamo la versione arabica del Pentateuco, stampata prima a Costantinopoli in lettere ebrai- che, indi in lettere arabe nelle Bibbie Poliglotte. I critici tutti ne l'anno onorevol conto, ed essa fu per qualche tempo adottata dagli stessi Samaritani, prima che Aba Said gli avesse forniti di quella che attualmente adoperano, fatta da lui sopra il testo samaritano.

Metteremo per terzo fondamento della sacra Ermeneutica, quello che d'ogni umana operazione è fondamento comune, e questo è il retto uso della ragione; e qui, studiosi giovani, vi verrò notando i più frequenti trnviamenti, chein fatto di Esegesi sacra al retto uso della ragione si oppongono.

Pecca in primo luogo contro il retto uso della ragione, chi si arresta al senso superficiale delle parole, e questo è l’ er- rore dei Caraiti; imperocchè prescindendo pure dalla tradi- zione, accade molte volte in ogni libro, e più nei libri santi, che il primo apparente significato delle parole non sia il genuino senso dell’ intera proposizione; nè cessa un senso di essere il vero e letterale, perché risulti da qualche profonda riflessione, od anche da qualche lungo ragionamento; e cer- tamente sommo torto farebbe al divino Codice, chi pretendesse che non occorresse per ben intenderlo, che di conoscere il