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210 al polo australe in velocipede


— No, signore, disse Peruschi. Qui non vi è che il sud. La cosa è assai curiosa, ma vera.

— Ditemi, sono stati molti gli esploratori che hanno tentato di scoprire questo polo Australe? chiese Blunt.

— Parecchi, ma nessuno ha sorpassato i 78° 9' 90" di latitudine. L’olandese Gheritk, nel 1600 viene spinto verso il sud dalle tempeste e dalle correnti, e pel primo scopre le New-Shetland, annunciando al mondo l’esistenza di terre al di là del 64° di latitudine.

Nel 1772 il luogotenente Kerguelen, della marina francese, parte per le regioni australi e scopre l’isola che porta il suo nome. Credendo di aver approdato sul continente polare, rinnova il tentativo nel 1773, ma i ghiacci lo obbligano a ritornare.

Il 7 gennaio 1773, il famoso navigatore Cook, seguendo il 38° meridiano, giunge a 67° 30' di latitudine e l’anno seguente a 71° 15', ma lo scorbuto scoppiato fra i suoi equipaggi e le montagne di ghiaccio, lo costringono ad interrompere il tentativo. In quell’istesso anno, Resneret sbarcava a Kerguelen e ne prendeva possesso in nome del Re di Francia.

L’affermazione di Cook, che in quelle regioni si estendeva un grande continente, diede un novello impulso alle esplorazioni antartiche.

Abramo Bristol, nel 1806, si mette in mare, scopre le isole Aukland, vasto arcipelago che ha buoni porti, ma freddissimo e arido. Nel 1810 Federico Hazlebourg si slancia sulle tracce di Bristol e scopre l’isola Campbell, situata al sud delle Aukland.

Nel 1819 il russo Billinghausen si spinge fino al 70° di latitudine e scopre due isole che chiamò Alessandro I e Pietro I. Nel 1820 l’inglese Brunsfield è arrestato dai ghiacci al 65° di latitudine.