Pagina:Salgari - Il Re dell'Aria.djvu/247

Da Wikisource.

La caccia al Re dell’Aria 245


— Non avete sentito odore di petrolio, per caso?

— Era troppo alto quell’uccellaccio, capitano.

— Quando riceverà in pieno corpo un obice da trenta centimetri, vedremo se avrà petrolio o carbone dentro la sua macchina. Aspettiamo: io ho ferma fiducia di poterlo sorprendere in qualche luogo dell’Atlantico. —

Il Tunguska continuava intanto la sua corsa rapidissima, divorando tonnellate su tonnellate di carbone.

Sapendo il baronetto di potersi ampiamente riprovvedere alle Bermude, dove il governo inglese tiene sempre grossi depositi di carbone, non badava a far economia di combustibile.

Quella terza corsa, più rapida delle due prime, durò quattro giorni e non si rallentò che in vista delle Bermude.

È questo un piccolo arcipelago perduto in mezzo all’Atlantico settentrionale, composto di quattrocento isolotti in gran parte aridissimi e perciò assolutamente inabitabili.

Bermuda è la più grande ed è lunga appena ventidue chilometri con una larghezza di solamente due; vengono poi San Giorgio, San Davide e Sommersis, tutte con buonissimi ancoraggi ed una popolazione totale di circa dodicimila persone, per la maggior parte di razza negra e tutti abilissimi, anzi inarrivabili marinai.

I ginepri (juniperos bermudiana) formano la principale vegetazione di quelle isole e servono benissimo per la costruzione di leggeri navigli di piccolo cabotaggio, però crescono benissimo anche gli aranci, il cotone, il tabacco, il frumento, il quale si raccoglie due volte all’anno e molte piante da frutta.

Essendo quelle terre battute da spaventevoli uragani, tutte le case non hanno che un solo piano e sono costruite con una specie di pietra porosa che somiglia alla pomice, onde resistere alla furia dei venti.

Scoperte nel 1522 dallo spagnolo Bermudes, rimasero moltissimi anni quasi sconosciute e quindi deserte.

Ritrovate dall’inglese Sommerset nel 1609, per puro caso, essendovi stato spinto dalle tempeste, vennero in seguito occupate da masnade di terribili corsari, antichi avanzi dei famosi filibustieri fuggiti dal golfo del Messico.

Ora gli abitanti non si occupano che della pesca delle balene, le quali si mostrano anche oggidì abbastanza numerose in quei paraggi.

Il Tunguska stava per dirigersi verso la Grande Bermuda, per rin-