Pagina:Salgari - Il tesoro del presidente del Paraguay.djvu/95

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simi i due marinai, che non si erano più mossi, poi abbassò il trombone, che aveva diretto verso di loro, e, levandosi il cappello, disse colla più squisita cortesia:

Buena noche, caballeros.1

— Buona notte, signore, — risposero Diego e Cardozo.

— Se i signori vogliono seguirmi, sarò ben felice di offrire a loro la mia capanna e la mia tavola, — continuò lo sconosciuto.

— Non domandiamo di meglio, — rispose il mastro.

— Favoriscano seguirmi adunque. Il rancho non è che a due passi di qua.

Si gettò a bandoliera il trombone e, snudata la sua formidabile navaja, si mise a tagliare le alte erbe a destra e a sinistra per far largo ai due marinai, che gli si erano messi dietro.

— Diego, — mormorò Cardozo, che era al colmo della sorpresa. — Ma dove siamo caduti noi?

— In mezzo alle pampas, ragazzo mio.

— Lo vedo bene: ma non avrei mai creduto di trovare in questo brutto paese, infestato da feroci indiani, delle persone così educate e cortesi.

— Educate!... Hum!...

— Forse che quell’uomo è un mascalzone?

— Dici addirittura un briccone.

— Ecco una cosa che non crederò mai.

— Se tu ti fossi trovato altre volte in questi luoghi, non parleresti così.

— Ma chi è adunque quest’uomo che ci invita così gentilmente, che ci saluta con tanta cortesia e che è un briccone?

— Un gaucho.

— Ne so meno di prima.

— Ti spiegherò più tardi.

— Abbiamo da temere?

— Sì e no.

— Ecco un enigma inesplicabile.

  1. Buona notte, cavalieri.