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34 Capitolo quinto

principe Behanzin, il futuro re del Dahomey,1 ma non credetti nè all’uno nè all’altro. Pur troppo era vero!... Lo hai veduto ora, Antao.

— Ma cosa ne farà di tuo fratello, quel furfante?...

— Lo ignoro, ma sospetto a cosa mira Kalani.

— Spiegati.

— Non avendo potuto farmi assassinare o farmi prigioniero, ha preso il mio piccolo Bruno ritenendosi certo che io sarei andato nel Dahomey per liberarlo.

— Credi che non lo uccidano?... Sono così sanguinari quei negri?...

— Non lo credo. Se avessi questo timore, non sarei rimasto qui, ma mi sarei subito lanciato sulle tracce dei rapitori e...

— E t’avrebbero ucciso, Alfredo.

— Lo so, ora lo vedo. Ma non abbandonerò mio fratello, Antao, te lo giuro: io andrò ad Abomey.

— Ed io verrò con te.

— Grazie, amico, — disse il cacciatore, stringendo vivamente la mano del bravo portoghese. — Ti accetto, poichè so che sei un valoroso.

— Ma non possiamo recarci noi due fra quei negri feroci. Cosa conti di fare?...

— Recarmi prima dal re Tofa. I dahomeni hanno violate le sue frontiere e potrebbe prestarmi man forte per vendicarmi di Kalani.

— Vuoi un consiglio, Alfredo?

— Parla, Antao.

— Innanzi tutto andiamo a ritrovare l’amazzone che abbiamo lasciata nella foresta. Quella donna, che non mi è sembrata così cattiva come le sue compatriote, può esserci molto utile.

— È vero!... — esclamò il cacciatore, battendosi vivamente la fronte. — Ed io me l’era dimenticata!... Sì, Antao, andiamo a cercarla; può darci delle preziose informazioni sui tristi progetti di Kalani.

— Andiamo, — disse il portoghese, alzandosi.

— Ma tu sei stanco, mio bravo amico. Non sei ancora abi-

  1. Questo Behanzin è lo stesso che intraprese la guerra contro i francesi, perdendo il trono e la libertà.