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Il re di Porto Novo 49

suoi ospiti, e li aveva provvisti di un pranzo copioso bensì, ma assolutamente indigeno.

Vi era un pezzo di proboscide d’elefante cucinato al forno, carne che si vende di sovente sui mercati delle città della Costa d’Avorio, essendo nell’interno assai numerosi quegli enormi pachidermi; una coscia di scimmia arrostita nel burro; delle lumache grigie assai grosse, cucinate in una salsa orribilmente piccante, cibo assai ricercato e molto apprezzato presso quei popoli, specialmente dai vicini Ascianti, nella cui capitale Cumassia se ne consumano per cinquecento chilogrammi al giorno; poi vi erano parecchie dozzine di atrapas, pallottole di farina di granturco avvolte in foglie e cucinate al forno e finalmente vi erano parecchie terrine ricolme di canalu, orribile pasticcio formato di volatili conditi con olio di palma e molto pimento, esalante un odore sgradevole di materie rancide.

— Ma questo è un pasto d’antropofaghi! — esclamò il portoghese, arretrando dinanzi alle esalazioni pestifere del canalu. — Quel furfante di re ci ha presi per due mendicanti.

— T’inganni, Antao, — disse Alfredo, sorridendo. — Tofa ci ha mandato quanto di meglio produce il paese e lui, alla sua tavola reale, non si fa servire di più! Lascia andare il canalu che non è adatto pei nostri stomachi e le lumache in salsa che sarebbero però squisite, se non fossero state condite con una manata di pimento che ti brucerebbe la gola per una settimana e anche la coscia di scimmia, buonissima ma che rassomiglia troppo ad un membro umano e attacca il resto. Questo pezzo d’elefante lo troverai più saporito della coscia di bue o della gobba dei bisonti e le atrapas surrogheranno benissimo il pane.

— Il pranzo si riduce a modeste proporzioni, ma lo innaffieremo con una zucca di vino di palma. È un liquido che apprezzo quanto il succo del vecchio Noè.

— Accomodiamoci ed intanto faremo i nostri progetti.

— Per andarcene nei paesi di quell’antropofago di Geletè?

— Sì, Antao. Ormai sono deciso e pronto a tutto.

— Purchè il re ci mandi le guide.

— Tofa è uomo di parola e poi abbiamo l’amazzone.

— Vuoi condurla con noi?...

— Certo, Antao. Quella ragazza, che ormai sembra affezionata a noi, può renderci dei preziosi servigi nel suo paese.

— Non ci tradirà?...