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98 E. SALGARI


La macchina, come il giorno innanzi, procedeva con velocità moderata, sempre pel timore che gl’indiani avessero tolto in qualche luogo le rotaie.

I viaggiatori avevano già lasciata la stazione da qualche ora, quando, da una macchia di piante di romice, furono veduti sbucare, a briglia sciolta, alcuni cavalieri con la testa adorna di piume.

Erano esploratori Navajoes, gli alleati degli Apaches, ma non erano in numero tale da costituire un vero pericolo.

Ed infatti ai primi colpi di fucile sparati dai soldati che occupavano l’ultimo carrozzone, fecero un fulmineo dietro fronte e si rifugiarono nuovamente in mezzo alla macchia.

— Non credevo che fossero così vicini, — disse Harris allo scrivano, che aveva salutati i rossi guerrieri con un colpo di carabina, senza cogliere nessuno. — Dubito molto che le corriere del Gran Cañon funzionino ancora.

— Acquisteremo quindi dei cavalli? — chiese Blunt.

— Sì, ma non vi nascondo le mie preoccupazioni. Siamo troppo pochi per affrontare simili pericoli e saremo costretti ad assoldare una banda di uomini risoluti, perchè la nostra spedizione non finisca male fin dal principio.

— Ne troveremo?

— Conosco un vecchio colonnello che mi aiuterà a formare una piccola scorta. Chissà anche che possa ottenere un manipolo di soldati ed una corriera. La preferirei ai cavalli, per non esporre Annie ai tiri degl’indiani. Oggi, anche gli Apaches ed i Navajoes hanno delle armi da fuoco, e non se ne servono troppo male.

— Quando giungeremo a Peach Springs?

— Fra un paio d’ore.

— Continua la linea?

— Sì, prosegue verso il Nuovo Messico.

A mezzodì meno un quarto, il treno che aveva un po’ accelerata la marcia, giungeva senz’altri incidenti dinanzi alla stazione di Peach Springs, da cui si diramava la via che conduce al Gran Cañon. Regnava una viva animazione nella borgata. Enormi branchi di cavalli, di buoi e di montoni pascolavano nelle vicine praterie, ed un gran numero di furgoni ingombrava le vie e le piazze.

Molta gente doveva essere giunta dalle regioni del Gran Cañon, per non cadere sotto le lance e le scuri di guerra delle Pelli Rosse. Harris fece scaricare i suoi bagagli e si fece condurre in un albergo, per far riposare Annie qualche giorno prima di intraprendere il pericoloso viaggio.

Le notizie ricevute dall’albergatore non erano troppo liete. Da due giorni le corriere non partivano più, il treno partito la mattina era stato preso a fucilate nei pressi di Yampai; il Gran Cañon era in