Pagina:Salgari - La Sovrana del Campo d'Oro.djvu/177

Da Wikisource.

coperte. Faremo una corda, solida abbastanza per reggere anche Koltar, che pesa come un piccolo bisonte.

— Troveremo il modo di scendere poi nel Gran Cañon? — chiese Harris.

— Quel sentiero condurrà in qualche luogo, perchè è stato scavato appositamente: non è un capriccio della natura nè è stato aperto dalle acque. Spicciatevi, signori, per farla a quel maledetto negro, a cui spero di somministrare un giorno una terribile lezione.

Tornarono sui loro passi, e riguadagnarono la prima stanza, dove Buck Taylor ed i suoi uomini sorvegliavano l’uscita.

— Nulla? — chiese il colonnello.

— Sembra che quei banditi siano andati altrove, — rispose il cow-boy. — Non si vedono più.

— Non saranno lontani. Aiutatemi tutti.

Levarono ai cavalli le bardature e si misero subito al lavoro, tagliando il cuoio delle selle e le coperte, perchè la corda riuscisse di una solidità a tutta prova. Quel lavoro durò una buona ora, e finalmente riuscirono ad ottenere una specie di fune, formata con liste di pelle e di cuoio intrecciate. Anche i lazos erano stati adoperati.

— È lunga quasi trenta metri, — disse il colonnello, che l’aveva misurata. — Ne abbiamo più del bisogno.

— Lasceremo i cavalli morire di fame? — chiese Buck, che guardava il suo con occhi tristi.

— Li uccideremo più tardi, — rispose Bill. — Lasciali vivere per ora.

Tornarono nella sala le cui finestre guardavano lo spaventevole abisso ed il colonnello calò la fune sul sentiero.

— Chi la proverà pel primo? — chiese.

— Io, se me lo permettete, — disse Blunt.

— Siete un coraggioso, ve lo dico io, — rispose il colonnello. — Gettatevi ad armacollo la carabina, e che Dio vi guardi.

Lo scrivano salì sul davanzale, strinse la fune con le mani e le ginocchia, e si lasciò scivolare lentamente, chiudendo gli occhi per non subire l’attrazione dell’abisso che s’apriva sotto di lui.

Harris e Bill lo seguivano ansiosamente con gli sguardi.

Il giovane, due minuti dopo, giungeva sul sentiero che in quel luogo era largo oltre un metro, e si trovava a mille e cinquecento metri almeno sopra il fondo del Gran Cañon.

Un grido gli sfuggì, appena ebbe lanciato uno sguardo dinanzi a sè.

— Che cosa avete? — chiesero Bill ed Harris.

— Vi è una vasta piattaforma sulla mia destra, — disse.

— Il cortile d’un cliff? — chiese Harris.

— Non lo so, signore.