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212 Capitolo primo


Per lo più queste terre polari sono montuose, con coste molto frastagliate e molto elevate, che formano dei fjords somiglianti a quelli della Norvegia e con ghiacciai immensi, di cui alcuni misurano la lunghezza di sessanta chilometri su una larghezza di venti. La cima più alta è il monte Richthofen, che si trova nella terra di Zichy, elevantesi, se i calcoli sono esatti, millecinquecento e ottanta metri.

Tutto questo ammasso di terre, nel suo sviluppo presentemente conosciuto, forma un sistema regionale artico della vastità dello Spitzbergen; però si ha ragione di credere che, meglio esplorato, risulterebbe ben maggiore, essendo poco note le terre che si trovano a settentrione.

Un vasto canale, l’Austria Sound, separa in tutta la sua lunghezza questo vasto arcipelago, cominciando dal capo Frankfurt, ma verso l’81° 40’ si biforca formando un altro braccio considerevole, il Rawlinson Sound, il quale si dirige verso il nord-est.

L’aspetto che presentano queste terre durante la stagione invernale, non potrebbe essere più desolante.

Un abbagliante lenzuolo di neve, che ha lo spessore di parecchi metri, copre per sei e talvolta per otto mesi tutte quelle isole, non permettendo di scorgere il più piccolo pezzo di terra o di roccia.

È una successione continua di montagne coperte di ghiaccio, di coni e picchi nevosi, di coste che sembrano scavate nel ghiaccio, stretto da giganteschi ice-bergs e da banchi che non hanno confine.

Nessun essere umano si trova lassù: gli esquimesi che hanno, a poco a poco, popolate tutte le terre polari, non sono ancora comparsi sulle isole dell’arcipelago Francesco Giuseppe, come non sono apparsi allo Spitzbergen.

Solamente gli orsi bianchi, le foche ed i trichechi popolano quelle terre, assieme agli uccelli marini, oche bernide, urie, strolaghe, gabbiani, gazze marine, procellarie, ecc.

Per quasi cinque mesi, una notte eterna, rotta solamente, di quando in quando, dagli splendori delle aurore boreali, si estende sull’arcipelago. Durante quell’oscurità la vita floreale si spegne. Muoiono i muschi, muoiono i piccoli papaveri, le meschine sassifraghe, i minuscoli salici.

Non si vedono che nevi e ghiacci, crepitanti, detonanti, orribili