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L’assalto d’El Caney e d’Aguadores 293

La marchesa, come a Jaragua, aveva reclamato l’onore di far combattere i suoi prodi marinai in prima linea e le era stata affidata la difesa d’una delle più importanti trincee.

Fu solamente verso la mattina del 1° Luglio che giunse la notizia che gli americani, in numero di ventimila, si preparavano ad un attacco generale contro El Caney e contro Aguadores, località questa difesa da un altro valoroso generale spagnuolo, il Linares.

La superiorità numerica degli americani era enorme, poichè a malapena gli spagnuoli potevano opporre cinque o seimila uomini. Per di più i primi, di fronte ad Aguadores avevano l’appoggio dei poderosi cannoni della loro flotta.

Il generale Rubio, appena aveva avuta notizia delle mosse degli americani, da prudente condottiero, aveva lanciati numerosi esploratori a destra ed a sinistra per conoscere il numero dei suoi avversari, poi aveva disposto i suoi bravi cacciatori, che dovevano più tardi coprirsi di gloria, dietro le trincee, assegnando ai comandanti i loro posti.

La marchesa, con Cordoba, i suoi marinai e mezza compagnia di cacciatori aveva occupata fortemente una stecconata, difesa da un profondo fossato.

Alle dieci del mattino il generale Rubio sapeva ormai con quale formidabile nemico aveva da fare. Le forze americane erano composte da una divisione comandata dal brigadiere generale Lawton e dalla brigata comandata dal generale Baters, più da alcuni squadroni di cavalleggieri.

Erano troppe per le quattro compagnie che difendevano El Caney, pure gli spagnuoli si erano preparati animosamente alla lotta, quantunque non ignorassero ormai la loro sorte, essendo assolutamente impossibile sostenere l’urto di tante colonne.

— Donna Dolores, — disse Cordoba — qui si tratta non di vincere bensì di morire. È impossibile resistere a tanti yankees.

— Ebbene, mio bravo Cordoba, noi morremo, — rispose la intrepida donna — morremo col grido sulle labbra di: Viva la patria!

— Voi, così giovane e così bella morire!... Donna Dolores, lasciate a me ed ai nostri marinai la cura di salvare l’onore del nostro Yucatan.

— No, Cordoba: io non lascerò questo posto.

— Fra poco qui avverrà un atroce combattimento.

— Tanto meglio.

— Fioccheranno le palle e vi saranno monti di cadaveri.

— Non ho paura.

— Donna Dolores!...

— Basta, Cordoba! Su, miei prodi! Noi ci battiamo per la bandiera della vecchia Spagna! — gridò la marchesa.

Le colonne americane erano allora sbucate fra le foreste, spiegandosi rapidamente in ordine di battaglia. Le loro batterie, presa