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Da vapore a veliero 29

— È vero, però l’orizzonte è ancora nebbioso; aspettiamo che il vento ed il sole abbiano assorbito questa noiosa umidità. Ciò non può durare molto sotto questi climi, voi lo sapete.

— Credi che siamo riusciti a fare rotta falsa?

— Lo spero, donna Dolores. Gli yankee sono più mercanti che veri marinai e soldati, tuttavia non fidiamoci troppo. Se il console americano di Merida ha avvertito i suoi compatrioti di ciò che abbiamo nella stiva e della nostra rotta, le navi dell’ammiraglio Sampson faranno il possibile per catturarci.

— Tempo perduto, Cordoba. Noi abbiamo mille risorse.

— Non dico il contrario, anzi sono certo che voi riuscirete a corbellare magnificamente l’ammiraglio, tutti i suoi capitani ed i suoi marinai, tuttavia siamo prudenti.

— Credi tu che tutte le coste di Cuba siano di già bloccate?

— Hum!... Ho i miei dubbi, donna Dolores. Pensate che l’isola ha tremilacinquecento chilometri di circuito, senza tenere conto dei frastagliamenti delle coste che ne raddoppiano la lunghezza. La squadra di Sampson è forte, è vero, pure non può bastare a sorvegliare tante coste e poi bisognerà bene che tenga alcune navi in serbo per premunirsi contro un improvviso attacco da parte della nostra piccola squadra che si trova all’Avana.

— Ardiranno le navi di Spagna a uscire in mare?...

— La squadra dell’Avana è debole, donna Dolores. In quel porto non vi sono che quattro incrociatori senza protezione e sei torpediniere.

— Poca cosa, Cordoba? E quella del Capo Verde, cosa fa adunque? Non correrà in soccorso di Cuba?... Vi è una squadra di torpediniere d’altomare che si dicono formidabili ed in Spagna vi è la Pelayo, la più potente corazzata che posseggano i nostri compatrioti; poi vi sono il Colon, la Viscayna, la Numancia, la Victoria, l’Emperador Carlo V ed altre ancora.

— Cosa fa?... — disse Cordoba, col gesto d’un uomo che la sa lunga. — Chi vi dice che sia ancora al Capo Verde? Io credo che il governo spagnolo abbia tenuto celate le mosse di quella squadra, ingannando tutti con falsi rapporti per poi sorprendere le squadre degli yankee.

Ah!... Gli americani vogliono rubarci Cuba?... Vedranno se il boccone sarà indigesto anche pei loro stomachi di struzzo. Temo che il sindacato dei finanzieri possa fare una buona ricevuta alle somme prestate agl’insorti e che non raccolga una libbra di zucchero nelle piantagioni di Cuba.

— Cosa vuoi dire, Cordoba? — chiese la marchesa.

— Udiamo, donna Dolores: credete voi che gli yankee abbiano intrapresa la guerra per spirito umanitario, per concedere la libertà agli insorti, come hanno strombazzato per tanto tempo?... L’autonomia dei cubani!... Cosa importa a quegli egoisti mercanti?...