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EGLOGA TERZA.

Galizio solo.


Sovra una verde riva
Di chiare e lucid’onde
In un bel bosco di fioretti adorno
Vidi di bianca oliva
Ornato, e d’altre fronde
Un pastor che ’n su l’alba a piè d’un orno
Cantava il terzo giorno
Del mese innanzi aprile;
A cui li vaghi uccelli
Di sopra gli arboscelli
Con voce rispondean dolce e gentile:
Ed ei rivolto al sole,
Dicea queste parole:
Apri l’uscio per tempo,
Leggiadro almo Pastore,
E là vermiglio il ciel col chiaro raggio:
Mostrane innanzi tempo
Con natural colore
Un bel fiorito e dilettoso maggio:
Tien più alto il viaggio,
Acciò che tua sorella
Più che l’usato dorma;
E poi per la sua orma
Se ne venga pian pian ciascuna stella:
Che, se ben ti rammenti,
Guardasti i bianchi armenti.
Valli vicine, e rupi,
Cipressi, alni, ed abeti,
Porgete orecchie alle mie basse rime;
E non teman de’ lupi
Gli agnelli mansueti;