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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/58

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52 l'istoria del concilio tridentino


anco dal pontefice e dalli cardinali, quali non si poteron persuader che fossero raccolti per ordine delli principi, ma ben pensavano che da qualche malevolo per odio della corte romana fossero mandati fuori. Che se ben egli non aveva nissun ordine né instruzione dal pontefice in quella materia, non dovessero però pensare che non avesse autoritá di trattarne secondo l’espediente; ben li diceva che in quelle domande ne erano molte che derogavano alla potestá del pontefice e sentivano il fetor di eresia, delle quali egli non poteva trattare; ma si offeriva di conoscere e parlar di quelle che non erano contro al pontefice e avevano fondamento di equitá; che poi se restasse qualche cosa da trattarsi col pontefice, la potrebbono proponer, ma con modi piú moderati; che non poteva restar di biasimare che si fossero messi in stampa e fatti pubblicare, parendogli questo troppo; ma però esser certo che per amor della Germania il pontefice fará ogni cosa, essendo egli pastore universale: ma se la voce del pastore non sará udita, il pontefice ed egli non potranno far altro che portarlo in pazienza e rimetter ogni cosa a Dio.

La dieta, se ben non ebbe per verisimile che il cardinale e il pontefice non fossero consci delle cose trattate con Adriano, e giudicasse che nelle risposte del legato vi potessero essere qualche artifici, nondimeno, desiderando che si prendesse buona deliberazione al fine della quiete di Germania, deputarono alcuni principi per negoziare col cardinale, li quali non potêro da lui aver altro se non che egli averebbe fatto una buona riforma per il clero di Germania; ma quanto agli abusi della corte, non fu possibile farlo condescendere ad alcuna cosa, perché egli, come si introduceva ragionamento di quelli, o che diceva il riprenderli esser eresia, o che si rimetteva al pontefice, dicendo che con lui bisognava trattare.

Fece il cardinale la formula della riforma di Germania, la quale non toccando se non il clero minuto, e parendo loro che dovesse non solo fomentar il male, come fanno sempre li remedi leggieri, anzi giudicando alcuni che dovesse servir

ad accrescere maggiormente il dominio della corte e delli