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libro primo - capitolo iii | 71 |
condotti in Spagna doi cosí gran pregioni, un re di Francia
e un pontefice romano. Ma perché tutta Spagna, e specialmente
li prelati, detestavano di veder cogli occhi una tanta ignominia
della cristianitá, che fosse menato lá pregione chi rappresentava la persona di Cristo, cessò da questa pretensione, avendo
anco considerazione di non concitarsi troppo grand’invidia e
irritar l’animo del re d’Inghilterra, del qual temeva molto,
quando l’avesse constretto a congiongersi piú strettamente di
quel che era congionto, per la pace pubblicata nell’agosto,
col re di Francia, il quale aveva giá mandato potente esercito
in Italia e ottenuto diverse vittorie in Lombardia. Concesse
per tanto in fine dell’anno l’imperatore che il pontefice fosse
liberato, con queste condizioni: che non gli fosse contrario
nelle cose di Milano e Napoli, e per sicurtá di ciò li mettesse
in mano Ostia, Civita Vecchia, Civita Castellana e la rocca
di Furlí, e stativi Ippolito ed Alessandro suoi nipoti; li concedesse la crociata in Spagna e una decima delle entrate ecclesiastiche di tutti li suoi regni. Conclusa la liberazione e
ricevuta facoltá di partire di Castello il dí 9 decembre, non
si fidò d’aspettar quel tempo, ma ne uscí la notte degli 8 con
poca scorta, in abito di mercante, e si ritirò immediate a Monte
Fiascone, e, poco fermatosi, di lá passò ad Orvieto.
Mentre li prencipi tutti stavano occupati nella guerra, le cose della religione andavano alterandosi in diversi luochi, dove per pubblico decreto de’ magistrati e dove per sedizione popolare. Imperocché Berna, fatto un solenne convento e de’ suoi dottori e de’ forestieri, e udita una disputa di piú giorni, ricevè la dottrina conforme a Zurich; e in Basilea, per sedizione popolare, furono minate e abbruggiate tutte le immagini e privato il magistrato, e in luoco di quello creati altri e stabilita la nova religione. E dall’altro canto si congregarono otto cantoni, quali nelle terre loro stabilirono la dottrina della chiesa romana e scrissero una longa esortazione alli bernesi, confortandoli a non far mutazione di religione, come cosa che non può aspettare ad un popolo o ad una regione, ma al solo
concilio di tutto ’l mondo. Ma con tutto ciò l’esempio di Berna