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216 l'istoria del concilio di trento


valore; e quanto al concilio, governarsi secondo le congionture, tenendo però fermo il punto di farlo in Roma.

Ma tornando alli legati, al nepote diede instruzione libera di tentar l’anima del re, e quando lo vedesse risoluto a servar la tregua, intonarli l’istesso canto del concilio; e al Rebiba ordinò di governarsi nel piú e meno della via conforme a quello che il nepote gli avesse avvisato. Il Carafa portò al re la spada e il cappello benedetto dal papa la notte di Natale, secondo l’uso. Della pace non fece alcuna menzione: ma rappresentò al re che per la tregua di cinque anni, se ben non era violata la lega, era nondimeno resa vana, con gran pericolo del zio e di tutta la casa sua, poiché giá per le operazioni delli spagnoli ne avevano sentito qualche odore. Li raccomandò con grand’efficacia di parole la religione e il pontificato, de’ quali li suoi maggiori avevano tenuta unica e singoiar protezione, e il pontefice stesso, e la casa tanto devota a Sua Maestá. Il che non era alieno dalla mente del re; solo restava ambiguo per la decrepitá del papa, temendo che potesse mancar a ponto quando fosse maggior bisogno. Carafa, penetrato questo, trovò rimedio, promettendo che il papa farebbe tal numero de cardinali parziali di Francia e nemici de spagnoli, che averebbe sempre un pontefice dalla sua. Le persuasioni del cardinale, con la promessa della promozione e l’assoluzione che gli diede per nome del papa dal giuramento delle tregue, congionte con gli uffici del Cardinal di Lorena e fratello, fecero risolver il re a mover la guerra, contuttoché li principi del suo sangue e li grandi della corte aborrissero l’infamia di romper la tregua e ricever assoluzione del giuramento. Fatta la conclusione, il Carafa rechiamò il legato destinato all’imperatore, che era gionto a Mastric, e lo fece divertir dall’andar a Cesare, dal quale era lontano due sole giornate, e voltar in Francia. Il che diede indicio manifesto all’imperatore e al re suo figlio che in Francia fosse stato concluso cosa contra di loro.

Crescevano ogni giorno maggiormente li disgusti del pontefice contra l’imperatore e il re suo figlio. Aveva il pontefice