Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/88

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28 lettere di fra paolo sarpi.

fumosa ambizione. Questa epistola è degna d’esser letta da ognuno. Gli atti di detto Concilio sono in essere, e (ciò che molto importa) sant’Agostino fu uno de’ vescovi che v’intervennero e sottoscrissero. Fu anche fatto un canone da essi Padri, che niuno d’Africa potesse in avvenire appellare alle regioni oltra marine. Dobbiamo ben credere che sant’Agostino e più di dugento vescovi secolui intendessero le scritture divine, e sapessero se Cristo nostro Signore abbia ordinato che la suprema potestà sia nel papa o nella Chiesa.

L’anno 455, fu celebrato un Concilio generale in Calcedonia, nel quale si decretò che il patriarca costantinopolitano precedesse l’alessandrino e gli altri, attesa la grandezza della città imperiale. Repugnarono i legati del papa, ch’erano in Concilio, a questa sentenza; e ancora Leone I, che in quel tempo reggeva la Sede romana, vi si oppose con tutto lo spirito: ma ciò non ostante, la determinazione del Concilio ha prevaluto e si eseguì.

Dell’anno 550, si celebrò un Concilio in Costantinopoli. In quel tempo Vigilio, romano pontefice, erasi portato nella stessa città per trattare coll’imperatore Giustiniano, e non volea intervenir al Concilio se non gli era data una sedia più alta di quella del patriarca di Costantinopoli. Il Concilio volle che le due sedie fossero eguali: di che mai si potè indurre il papa a contentarsi, e perciò s’astenne d’intervenire ad alcuna azione. Questo nondimeno è uno de’ Concilii santissimi della Chiesa cattolica, ed il quinto generale.

Circa l’anno 880, fu celebrato in Costantinopoli il Concilio generale ottavo, ed ultimo de’ celebrati