Pagina:Satire (Orazio).djvu/83

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260Pazzia diversa, e vi sospinga l’uno
A seguir Nomentan, l’altro Cicuta.
Ond’io vi prego per gl’iddii Penati
Che non iscemi l’un, nè l’altro accresca
Quanto a voi stima il genitor bastante,
265E Natura assegnovvi. Ambo dipoi
Astringo con solenne giuramento
A far che non v’adeschi amor di gloria.
Inabile a testare ed esecrando
Dichiaro quel che fia pretore o edile.
270E sarà ver che scialacquar vogliate
I vostri beni pazzamente in ceci,
Fave, e lupin, perchè si faccia largo
A voi nel circo, e rimanere ignudi
Delle sostanze e degli aver paterni
275Per comparire effigiati in bronzo?
E alcun di voi potrà qual volpe astuta,
Emula del magnanimo lione,
Que’ plausi sostener che fan le genti
Sonare intorno al valoroso Agrippa?
280Or a te passo Atride: E perchè, dimmi,
Del sepolcro l’onor neghi ad Ajace?
― Son Re ― Plebeo qual son più in là non cerco.
― Quel ch’io comando è giusto e s’evvi alcuno