Pagina:Savonarola-Poesie-(1862).djvu/48

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     Lasso! fosse lei, qual io son contento
     Farmi d’un pede pur l’estrema parte,
     E ne l’ultime carte,
     Ben ch’indegno assai, por il nostro nome!
     So che l’aspere some,
     E le catene portarebbe in pace,
     Forte di spirto e d’animo vivace.

Ma che debbo altro ormai che pianger sempre,
     Dolce Iesù, che sanza te son nulla?
     Io comenziai al latte et a la culla
     A declinar da le toe dolce tempre:
     Et or che fia di me, se tu non tempre
     Le male corde e la scordata lira?
     Per l’universo gira
     Questo sfrenato e rapido torrente.
     Che or fossen tutte spente
     Soe voglie ingorde e il subito furore,
     Et io col mio dolcissimo Segnore!

Canzionetta, io te prego
     Che ispesso meco sola tu ragioni,
     E ch’el mio cor tu sproni.
     Io dico a voi, Segnor, dove si mostra
     Il dolce aspetto de la terra vostra.


Explicit.