Pagina:Scarselli - Nelle solenni esequie del celebre filosofo e medico bolognese Giacomo Bartolomeo Beccari - 1766.djvu/13

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commendevol fatica di chi tutte rintracciando le Tesi da Lui in molti e diversi tempi ideate, e disposte, e da’ suoi valorosi discepoli sostenute30, tutte in un le raccolga, e secondo il retto ordine delle Filosofiche, o Mediche istituzioni in altrettanti trattati [che tali appunto nomar si debbono] ripartendole, a godere novellamente di quella luce, che meritano, le richiami! Non sarà egli questo un pubblico ed immortal monumento del molto, che meditò questo eccellente Maestro, e del moltissimo, che adoperò a giovamento, e decoro della sua scuola?

Ma di tante meditazioni, di tante sollecitudini, di tante fatiche qual oggetto, qual fin si propose? qual conforto ne trasse? qual premio ne riportò? Se ne chiediamo all’avventurata sua Patria, io vi presento, risponde, un ottimo Cittadino, che sino dall’età prima offerisce tutto se stesso e consacra al comodo, all’ornamento, al piacer mio. A Lui consegno i miei teneri Figli, perchè li coltivi, ed ammaestri nello studio della sapienza; ed egli non alla umana scienza soltanto, ma colla voce, e coll’esempio gli educa alla cristiana virtù31, e a me li rende animati dallo stesso suo spirito, per cui si moltiplica in essi, e si rinnova. Per udir Lui d’ogni parte concorrono, e qui per lui si trattengono gli stranieri; ed io della lor venuta mi onoro, del lor soggiorno mi giovo32. L’Accademia dello Istituto, le memorie, e produzioni di cui a tanta fama ritornano degli Accademici, e dell’egregio loro Scrittore33, più volte ritrovasi sul punto di sciogliersi e di perire; ed egli, a sostegno dell’onor mio, colla sua costanza la rassicura, e col suo zelo la serba34, quasi presago di quelle beneficenze, che la provida liberalità del gran Benedetto XIV. le preparava35. Venga straniero invito, vantaggiose proponga ed onorevoli condizioni, e consigliando e pregando lo assalga, e lo tenti per toglierlo a questa Università, e farne tesoro ad un’altra. No che io non temo di perderlo. Sta a mia insuperabil difesa l’amoroso suo cuore, il quale avrà primieramente la gloria di una spontanea, e nobile resistenza, e poscia il contento di essersi, prevenendole, conformato alla


volon-