Pagina:Scherzi morali del prof. Francesco Rapisardi, Catania, Pastore, 1868.djvu/8

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Osservate or di poi, quel cavaliere,
     Che sul bel fianco posa l’una mano
     Ferma sul bastoncin per non cadere,
     Stringe con l’altra il ventre, e piano piano
     Par che dica: Fotografo fa presto,
     So no, buon Dio, morto davver qui resto.
Ammiratelo ben, per cortesia,
     Ei mostra ci vuol far di sua beltà.
     E nulla teme, chè in fotografia
     Vuol pur dal centro uscir di gravità,
     Purchè piaccia alle donne, o brutte, o belle
     O maritale, o vedore, o zitelle.
Or quest’altro ammirar qui vi conviene
     Sull’una gamba ei l’altro piè riposa,
     E l’accarezza, e per benin lo tiene
     Con movenza gentile e schizzinosa,
     Chiaro non dico ben, se error non prendo,
     Che col piè consigliar puole occorrendo?
Questi nel suo dolor giace sepolto.
     Apre quegli la bocca a un bel sorriso
     V’è chi si mostra disadorno e incolto,
     E chi mostrar si vuol quasi un Narciso,
     Chi alla sedia si tien, chi al piedestallo,
     Chi rannicchiato, chi in azion di ballo.
Ehi! giovinotti miei, ma a che cercate
     Tanta diversità d’atteggiamenti?
     A che sì lungamente studiate?
     Forse per divenir gran sapienti?
     S’egli è così, in men ch’io non vel dica,
     Che l’universo e Iddio vi benedica.
Per la galanteria tutto soffrite?
     La scienza o la virtù vi fa dispetto?
     E se si tratta.... or voi già mi capite,
     Per la patria soffrire, andate a letto:
     E di là poi, con nauseanti sali,
     Correggete gli error dei generali.