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presso i greci 127

volino a stabilirsi in Coo, portando in Grecia le dottrine dell’astrologia giudiziaria, non poteva trovar favore presso gli adepti della nuova scienza un sistema, in cui si turbava l’ordine concentrico delle sette sfere, e dei sette astri dominatori degli umani eventi; ordine che fu adottato anche dagli Stoici, e ritenuto come il più antico ed il più vero anche da Ipparco e da Tolomeo. Anzi allora si presentò il problema di spiegare le anomalie dei moti planetari senza turbare l’ordine predetto, e senza sconvolgere i principi fondamentali dell’astrologia.

Inoltre, secondo le idee geometriche del tempo, il sistema presentava un difetto d’omogeneità. I circoli descritti da Mercurio e da Venere intorno al Sole erano tutti intieri da una parte della Terra, mentre quelli descritti da Marte, Giove e Saturno comprendevano questa nel loro interno. Il moto nell’Decentro, contato dall’apogeo secondo l’uso generale di tutti gli antichi astronomi, si faceva intorno al Sole secondo l’ordine diretto dei segni per Mercurio e per Venere, secondo l’ordine inverso dei segni per Marte, Giove e Saturno. Tutte queste difficoltà non esistono per noi, che sogliamo riferire i movimenti zodiacali non all’apogeo mobile, ma al principio d’Ariete, cioè ad un’origine fissa, rispetto a cui tutti i movimenti medi riescon diretti; e che troveremmo naturale di considerare i circoletti di Mercurio e di Venere come una specie particolare di eccentri mobili per cui il raggio è minore dell’eccentricità, mentre è maggiore di questa per gli eccentri dei pianeti superiori.

9. Ma d’altra parte non poteva sfuggire ai matematici la facilità e la relativa precisione con cui quelle ipotesi rappresentavano geometricamente l’anomalia principale dei moti planetari e davano conto delle stazioni e delle retrogradazioni. Trattavasi di conservare questi loro effetti, usando’ di costruzioni geometriche analoghe si, ma di carattere meno rigido e più facilmente adattabile ai placiti delle scuole dominanti ed alle esigenze dell’astrologia. Ora due erano le combinazioni geometriche, a cui il sistema doveva il suo carattere proprio e la sua concordanza coi fenomeni: l’epiciclo, e l’eccentro mobile.

Epicicli. — La prima era costituita dalla speciale forma di circolazione di Mercurio e di Venere intorno al Sole; la la quale fu evidentemente il primo germe, da cui derivò la teoria dell’epiciclo mosso sopra un deferente concentrico. Qui il deferente era l’orbita del Sole intorno alla Terra; l’epiciclo era l’orbita secondaria del pianeta intorno al Sole. Era mani-