Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/479

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prove positive. 457

ventali troppo debole si corrobora con una nuova quantità di cloruro d’oro; si può fare uso del cloruro d’oro acido in alcune particolari circostanze, non solamente collo scopo di colorare l’immagine, di farle prendere delle tinte particolari violacee, bluastre, nere; ma anche per detergere il colorilo troppo intenso, bronzato, che la prova potesse eventualmente aver ricevuto, per un momento di disattenzione, nella macchina a copiare. La sua applicazione sulla prova deve sempre precedere quella dell’iposolfito di soda. Essa trasforma in cloruro il nitrato d’argento che sempre in maggiore o minor dose si trova nell’iir.magine da fissare, ma intanto rende acida la prova. Perciò l’operatore non potrà esimersi dal lavar bene nell’acqua l’immagine, dopo di averla sottoposta all’azione di questa mistura, prima di introdurla nell’iposolfito per fissarla. Senza questa precauzione l’immagine, verrebbe macchiala. Per maggior sicurezza si dovrebbe fissarla in un bagno di iposolfito reso alcalino coll’aggiunta di una piccola quantità di carbonato di soda o di ammoniaca.

L’acido cloroidrico ha una proprietà sul cloruro d’argento, che prima d’ora abbiamo accennata, e che qui è principalmente vantaggiosa Esso col suo contatto impedisce l’azione della luce sopra del cloruro d’argento della prova positiva, di maniera che si può illuminare liberamente il disegno nella soluzione del cloruro d’oro acido, per seguitare coll’occhio le differenti fasi per cui passa il colorilo, senza alcun pericolo di danneggiare la prova. Come è evidente non si polrebbe rimpiazzare l’acido cloroidrico in questa reazione, nè coll’acido acetico, nè coll’acido solforico o coll’acido nitrico, per la ragione che il nitrato d’argento della prova verrebbe a decomporre il cloruro d’oro, prima che questo potesse operare sopra il disegno.

2» Soluzione di cloruro d’oro nèutra ed alcalina.

.. t 500 parti di acqua.

| 10 » iposolfito di sodo.

I 500 parli di acqua.

) 1 » cloruro d’oro.

Si fa sciogliere a parte l’iposolfito ed il cloruro d’oro, quindi si mescolano le due soluzioni, versando la seconda sopra la