Pagina:Senofonte.djvu/227

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uno può iscusarsi di non saperne per non esercitarle; ma tutti sanno che quando riceve la terra qualche benefizio, rende anco a molti doppj la ricompensa. L'agricoltura appresso questo fa conoscere apertamente la sceleratezza degli uomini; perche non ci è alcuno che si dia ad intendere che l'uomo possa vivere senza le cose necessarie al vitto; nondimeno colui che non ha per le mani alcun'altra forte di arte, nè vuol lavorare il terreno; dà indizio che pensi o rubando, o andando alla strada, o mendicando guadagnarli le spese; ovvero di aver affatto perduto l'intelletto. Diceva similmente che questo era un gran fondamento a far che l'agricoltura ci rendesse giovamento o danno; attendere a far che gli operai escano fuori per tempo a lavorare, ovvero non vi attendere. Percioche si vede che un'uomo val per dieci, cominciando il suo lavoro a tempo; ed un'altro che cessa dal lavoro innanzi tempo, nuoce altrettanto. Ma lasciar che gli uomini lavorino tutto il giorno lentamente e negligentemente; questo importa al sicuro la metà di tutto il lavoro; come ne' viaggi. Perche alcuna volta nel camino di duecento stadj 1 gli uomini si troveranno lontani l'un dall'altro cento stadj, per esser più solleciti l'un dell' altro; benche ambidue siano egualmente giovani e sani; attendendo un di loro a quello, perche si partì, e l'altro dandosi piacere col ricrearli e riposarsi presso qualche fontana, o sotto l'ombre; e guardando da per tutto e stando al fresco. In questa maniera istessa anco nel lavorare sono molto differenti coloro che attendono a quello che è stato lor comandato da quelli che non vi attendono, e per non farlo trovano certe scuse e senza che coloro vi provveggano li quali hanno carico di sollecitare, lavorano più lentamente. Ma il far l'opra speditamente, ovvero adagio, sono cose tanto diverse, quanto se altri si mette al lavorio senza alcuna intermissione, ovvero non vi metta mano affatto. Perche quando i zappatori li quali debbono nettar le viti da ogni sporco zappano in guisa che lo sporco rinasce più folto e più grande; non doverai chiamar quest' opra gettata al vento? Queste adunque sono le cose che mandano le case in ruina più facilmente che non. fa l'esser privo del saper governare i terreni. Perche uscendoci dalle mani le spese interamente e non essendo data perfezz.ione a' lavori in modo che dà quelle spese caviamo alcuna utilità; non è meraviglia che di ricchi diveniamo poveri. Nondimeno mio padre già osservava ed insegnò anco a me di osservare un precetto

  1. Miglia dodici e mezzo d'Italia; ovvero Leghe due e mezza d'Alemagna