Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/121

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Stimi per avventura che si dovrà dar principio a rompere la terra nella primavera? Egli si è ben naturale, dissi, che la terra rivolta in quella stagione assai agevolmente si assottigli. Ed è anche manifesto, o Socrate, che l’erba che vi si trova, rivolta allora al di sotto, abbia a tener luogo di concime a quella terra. Non sarà questo però il tempo da dovervi spargere i semi per farveli germogliare, poichè penso che sia facile a conoscersi, come, acciocchè la terra sia acconcia a ricevere la semenza, si richiede che sia netta dalle malvagie erbe, ed incotta dal sole. Anche a me pare, dissi, che prima di spargere in un campo la semenza faccia d’uopo di aver provveduto a queste cose. E pensi, ei mi diceva, che ciò possa farsi in altra maniera, che col rivoltare spesso la terra nella state? So benissimo, risposi, che non si potrebbe più agevolmente condurre la mal’ erba alla superficie di un campo per farla disseccare dagli ardori estivi, e che meglio non si potrebbe far cuocere la terra dal sole in niun altro modo che se alcuno nel mezzo della state, e nel meriggio andasse rivolgendola co‘buoi. Ma se poi, disse, gli uomini divelghino da se stessi la terra egli è ben manifesto, che dovranno essi separarne l’erbe malvagie. Si, dissi, e quelle spargere nella superficie del campo, e la terra volgerla sotto sopra perchè venga penetrata dal sole.