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acquisizione dei diritti e anche di produzione cinematografica”. Era per Mills del tutto evidente che Gironi “rappresentava direttamente Silvio Berlusconi e non Fininvest”.

L’imputato ricordava di aver avuto “rapporti molto amichevoli con Bernasconi”.

Quanto ai suoi rapporti con Edsaco, Mills ammetteva di essersi sentito “in difficoltà” quando la società aveva insistentemente richiesto “informazioni dettagliate che riguardavano anche il patrimonio personale dei clienti”, poiché essi avrebbero “molto mal vista” la cosa, che rappresentava “una rottura così forte delle nostre consuetudini di riservatezza”. Dopo aver inizialmente “resistito”, egli aveva infine ceduto alle insistenze della banca svizzera, manifestate da Sarikhani, cui aveva inviato in data 25 maggio 1994 una lista in cui erano indicati tutti i beneficiari economici delle società dei suoi clienti, non “solo le società di Berlusconi”. Non comprendeva i motivi per i quali l’elenco non fosse stato prodotto agli inquirenti da Sarikhani o dalla banca Cantrade, ed ipotizzava che ve ne fosse copia presso lo studio Withers, ove lavorava ancora il suo ex socio Jeremy Scott.

La notte in cui erano uscite le notizie di stampa riguardante le indagini in corso a carico della società All Iberian, Mills – come gli ricordavano i Pubblici Ministeri e come si è già scritto – aveva avuto un colloquio telefonico con Silvio Berlusconi: egli lo aveva riferito ai soci di studio, cui doveva delle spiegazioni per “il clamore delle notizie di stampa” e la loro conseguente preoccupazione. Aveva parlato al telefono con Gironi “e a un certo punto lui mi passò al telefono Silvio Berlusconi che mi disse le cose che ho riportato” in un memorandum ai soci1.

Nell’ambito di quelle indagini era stato emesso un mandato di cattura a carico di Giorgio Vanoni, che Mills sapeva essersi quindi rifugiato alle Bahamas per un mese o forse più. Durante il periodo di latitanza di Vanoni, Mills lo aveva contattato più volte ed aveva ricevuto via fax il 22 dicembre 1995 un memoriale2 in cui gli venivano impartite istruzioni, ed in cui si faceva anche riferimento al locale, al computer ed agli armadi che erano stati per un certo periodo a disposizione di Vanoni presso CMM.

Ad una specifica domanda concernente la società Bridgestone Ltd., Mills dichiarava di averne consegnato i documenti, dopo la perquisizione subita nel 1996, a certo avvocato Maurizio Coen di Montecarlo, perché li consegnasse a Marina Berlusconi, proprietaria della società che possedeva “la villa di Berlusconi alle Bermuda e un'imbarcazione”.

  1. L’argomento è stato trattato nel precedente capitolo, in cui è descritto anche il “Memo” per i soci.
  2. In questa motivazione più volte richiamato con la denominazione “Nota Generale”