Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/49

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Nella sentenza si richiamano i verbali dei Comitati “Corporate” e di “Indirizzo Corporate” in cui venivano esaminate le trattative per la vendita delle partecipazioni azionarie di Telepiù, verbali di cui veniva data lettura alla riunione successiva a quella cui si riferivano, ed il cui contenuto non corrispondeva a quanto discusso effettivamente nelle riunioni. Si richiama altresì la posizione di Luigi Koelliker, cui nel 1991 Silvio Berlusconi aveva proposto l’intestazione di azioni di Telepiù (società costituita nell’ambito del Gruppo Fininvest per realizzare le TV a pagamento in Italia) per non incorrere nella violazione della Legge Mammì: proposta che Koelliker non aveva accettato perché avrebbe dovuto sborsare 14 miliardi di lire, somma di cui veniva promessa la restituzione in caso egli avesse deciso di non partecipare effettivamente all’operazione. Le modalità di svolgimento della prospettata operazione sono descritte in sentenza a pagina 37.

Le altre trattative condotte per la dismissione delle azioni a fronte di “sostegni economici” ai soci erano state ricostruite da Alfredo Messina, direttore generale dei servizi centrali di Gruppo. In particolare erano stati interessati BIL (Banca Internazionale del Lussemburgo) e gli imprenditori Kirch e Della Valle, i quali, “attesa l’incertezza sullo stato della legislazione italiana nel settore delle Pay-TV”, avevano chiesto di “essere finanziati” nell’operazione per il periodo 1991-1993. Dalle dichiarazioni rese da David Mills il 20 novembre 1997 e riportate all’inizio di questo capitolo, oltre che da quelle di Federico D’Andrea, Ruggero Magnoni, Giovanni Acampora, Oliver Novick, Carlo Gillet, Pietro Sormani, Sergio Brambilla Pisoni, Giovanni Romagnoni e Alfredo Messina risultava “l’intestazione fittizia delle quote ed il fatto che i vertici aziendali di Fininvest fossero in grado di indirizzare la politica commerciale di Telepiù” (pag.39).

Più precisamente emergeva quanto segue (pagg. 37 e 38):

“Principal Finance è una subholding lussemburghese della Silvio Berlusconi Finanziaria, posseduta al 100% da Fininvest” (dichiarazioni D’Andrea); “la società All Iberian è riconducibile a Fininvest, in quanto <beneficial owner> era, all’atto della costituzione, Giancarlo Foscale <persona fisica simbolo di Fininvest> (cfr. dichiarazioni di Mills, 20.11.1997, avvocato che ha costituito la società All Iberian su richiesta del Gruppo Fininvest) ed in quanto diverse decine di miliardi sono state erogate nel 1990-1991 e 1992 dalla tesoreria italiana di Fininvest ad All Iberian come finanziamenti su istruzioni di Giorgio Vanoni, coordinatore amministrativo delle società estere” (dichiarazioni di Romagnoni).

“Analoga situazione si è verificata in relazione alla società Catwell (il cui <beneficial owner> era Livio Gironi, dirigente del Gruppo Fininvest con la qualifica di direttore centrale Finanza) che ha sostituito nel tempo All Iberian”.