Pagina:Serao - Fior di passione.djvu/139

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e del ramo di corallo rosso 139

Dietro il volto di lui, onesto e buono, io vedeva l’ovale sciupato della donna che ghignava; egli diceva un franco, sincero, e l’eco del fantasma era un no duro; egli mi accarezzava col suo sguardo innamorato, ed ella lampeggiava ferocemente gli occhi.

— Non ti credo, non ti credo — ripetevo a quell’uomo, io diventata malvagia e scettica.

Poi egli non credette più a me, mi vedeva sempre distratta, assorbita, scossa da subitanee paure, o perduta in esaurimenti mortali.

— Tu non mi ami, tu sei lontana di qui; la tua anima è assente; oh ritorna, ritorna! — egli mi supplicava.

Eppure ci amavamo; la maga pallida, dalle labbra di carmino, che ci scherniva, si metteva fra noi e ne faceva gelare il sangue, e rendeva deboli i nostri baci e fioche le voci. Io soffriva infinitamente più di lui, io che vedevo la maga sedersi accanto a noi, io che