Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/153

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i capelli di sansone. 143

si unì subito quella di donna Clelia Savelli, la bella moglie del patrizio banchiere. Erano già due volte in nove mesi che rinnovava quell’effetto di mille lire all’onesto strozzino che gli prendeva solo il tre per cento al mese, novanta lire alla volta: e da tre mesi faceva invano la corte a donna Clelia Savelli, la rosea, sorridente signora, dai grandi occhi grigi, dai denti sfolgoranti, la crudele e dolce signora che tanti uomini avevano amata invano. Questa volta lo strozzino aveva detto no, pel rinnovamento, voleva riavere il suo capitale, d’altronde la cambiale era girata: ma donna Clelia Savelli non diceva no, non diceva sì, rideva, rideva, nella sua irresistibile ilarità di donna bella e felice.

— Proprio al marito, proprio a lui, — mormorava Riccardo, a cui quel biglietto rosso scottava le dita. Distratto aprì la seconda lettera: era un vecchio abbonato di Mondovì Breo che rimproverava a Riccardo Joanna le idee audaci espresse nell’ultimo articolo sul divorzio; ma gliele rimproverava con un ossequio profondo, dandogli dell’illustre pubblicista. Invece uno studente, da Trieste, gli scriveva una cartolina piena d’entusiasmi e piena di punti ammirativi, a proposito dell’articolo sul divorzio: una maestra elementare da Colle Val d’Elsa, piena