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eldorado. | 291 |
nè voi, nè il ministero, nè i vostri amici, nessuno di noi ha un’idea. Non ci sono più idee.”
“È vero: ma vi sono interessi.”
“Parlate al singolare. Vi è un interesse solo, il proprio.”
“Naturalmente.”
Tacquero: la colazione era pronta, passarono nella saletta da pranzo, un po’ fredda, un po’ malinconica, col caminetto spento, il servitore avendo trascurato di accendervi il fuoco: e vi si respirava, come dappertutto, la mestizia degli ambienti morti. Ma nè Joanna, nè il deputato Bolognetti pensavano a tali delicate sfumature di sentimento: li teneva un desiderio vivo di farsela a vicenda, in quella grande battaglia che avevano impegnata.
“Perchè dicevate che il ministero cascava?” chiese, di nuovo, Joanna, mangiando le ostriche, col pane e burro.
“Vi è una diserzione, ogni giorno: anche ieri, Galluppi con due o tre amici suoi, lo ha abbandonato. Il centro sinistro è tutto nostro. Sentite, Joanna, il momento è grave....” fece Bolognetti, con un falso abbandono.
“Vi pare?”
“Grave assai. Vendeteci il vostro Tempo, non aspettate che cada il ministero, per subire uno scacco anche voi, con esso: il giornale se ne