Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/227

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novella li 227

debile, parenno pecore, et io con loro». Madonna Orsina dice: «Come, non eravate voi quando mi menaste principo come ora, e di cavalcarmi senza speroni non restavate dì e notte, et ora più giorni della semana me ne fate patire dicetto?» Allesandro dice: «Donna, sempre ho volsuto vivere per consiglio de’ savi, e pertanto ho trovato che mentre che io <mi> sono atenuto al consiglio d’Aristotile filosofo e mio maestro, sempre m’è colto bene; e pertanto ora lui m’ha ditto questo modo tegna. E dicoti che se altro o niente vorrai che io faccia, tu serai meco in contumacia».

Madonna Orsina tacette e niente disse, e pensò quello Aristotile pagare per lo fallo che le parea che avesse commesso. Et ordinò che una sua cameriera giovana e bella nomata Viola andasse a Ristotile innello studio o vero innella sua camera, la quale era innel palagio d’Allesandro, comandandole che a niente consentisse ad Aristotile, ma dando buone parole lo facesse entrar in ruzzo, (come talora entrano questi vecchi, che quello che non puonno fare sì diceno). E così comandò madonna Orsina a Viuola. <Viola> maestra di gusmini, disse: «Madonna, lassate fare a me».

Pensa ora, lettor’e voi che udite, quanto senno fu quello di Aristotile a esser condutto da una cavestrella che anco li sapea la camicia di piscio, come molte oggi se ne troverè’!

Viola, avuto dalla imperadrice, cioè da madonna Orsina, il comandamento di ubidirla e consentito, entrata Viola innella camera d’Aristotile con motti d’amore salutandolo, Aristotile meravigliandosi disse che volea dire. Viuola disse: «Messer, io sono venuta a voi a imprendere alcuno amaestramento mentre che madonna Orsina dorme». Aristotile, lassato lo studio, disse: «O perché tu anco non dormi?» Disse Viola: «Perché il mio dormire non serè’ utile né a me né ad altri». E questo dicea con un vezzoso parlare, quasi ridendo. Aristotile, che vede costei bellissima e sola tanto parlar vezzoso, senza sospetto si cominciò a riscaldare, ben che poco caldo avere potea; e perch’era molto di tempo, pur la immaginazione e ’l vedere e l’udire Viola con dolci motti parlare, lo facea esser voluntaroso: e volsela prendere.

Ella come amaestrata e maliziosa veggendolo già preso, disse: