Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/401

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novella lxxxxii 401

nuovo disse a Cione che volea cambiare con lui fiorini iii mila per Vinegia. Cione, che avea ben guadagnato la prima volta, prese quelli denari et una léttora fe’ che a Vinegia fusseno a Orso dati. Vedendo Taisso che Cione libramente lo cambio facea, li disse che simile léttora volea di fiorini iii mila che in Vinegia a Orso fusseno dati. Cione, che vede che Taisso questi denari li dà e sapea che non era sofficente a l fiorini, stimò per certo Taisso doverli aver rubati.

E chiamatolo innel banco li disse: «Per certo, Taisso, tu dèi aver rubati questi denari; e però, se non me ne fai qualche parte e dichimi a chi tolti l’hai, io t’andrò acusare». Taisso, che la paura lo fa tremare, disse: «Deh, Cione, non volere sapere a chi tolti siano! Io son contento che d’ogni cambio che meco farai vo’ che il terzo tuo sia; e fine a ora, di questi fiorini iii mila che farai in Vinegia che a Orso mio fratello siano dati, io te ne darò qui fiorini iiii mila v cento». Cione dice: «Io sono contento». E fattoli la léttora de’ iii mila, ricevéo iiii mila v cento, dicendoli Taisso: «Io ti farò il più ricco banchieri di Milano». Cione come giovano sta fermo al guadagno.

Taisso disse: «Cione, io vorrei che di iiii mila fiorini mi facessi léttora, et io te ne do vi mila». Cione dice: «Volentieri, ma io vo’ vedere se il banco di Vinegia l’hae denari, altramente li prenderò d’altri». Cione, contento di fare la léttora, vede che quelli di Vinegia non hanno di loro più denari, parlò al fratello suo magiore dicendoli: «E’ serè’ di bisogno che noi prendessimo per Vinegia fiorini iiii mila». Lo fratello dice: «Or come può essere, che più di fiorini viiii mila avavamo là? Ora come, acatteremo noi denari ance d’averli?» Cione dice: «Fratello mio, tutti quelli che quine avavamo io l’ho cambiati con grandissimo nostro profitto, et holi qui auti contanti». Lo fratello dice: «Or con cui s’è possuto fare sì grosso cambio?» Cione disse: «Con Taisso». Lo fratello di Clone dice: «Con diaule! O elli non ha il valere d’un grosso! Per certo, se con lui fatto l’hai, lui li dé aver rubati. Ma io mi meraviglio che tanti n’abbia potuti rubare, ch’io non so chi si possa essere quello mercadante che non se ne fusse già saputo la novella». Cione dice: «Di vero lui m’ha confessato che