Di cataloghi, d’indici e di tali
Altre delizie, che del vostro nulla
Eterno sono la delizia eterna. 370Ma il dir che giova? Un facile cammino
È dischiuso per voi, che alla dottrina
Ardua dei padri con viltà superba
Rivolgete le spalle, e di voi stessi
Orme lasciate di vergogna inscritte. 375Ma delle sparse fila un solo intreccio
Ormai si formi. All’apparir de’ novi
Strumenti novo alla civil famiglia
Dono si porge, che a minor fatica,
Dall’alte parti all’infime cosparso, 380Il diletto ne accresce e la possanza.
Le risparmiate forze in nova pugna,
Che nove genti a trionfare invita,
Emulando si volgono; e compiuta
L’industre gara con vittoria certa, 385Dalla presente etade alla futura
Integro passa il liberal conquisto.
La schiera intanto a maneggiare avvezza
Arnesi fatti dall’usanza vieti,
Se improvvida sprezzò l’annunzio amico 390Dello scoppio vicin, quasi rimane
D’un improvviso fulmine percossa.
Finchè dallo stupor vinta balena,
Tu la sorreggi, ed a toccar l’aiuta
Per l’ignoto sentier la dubbia meta. 395Colla barchetta povera e sdruscita
I passeggieri col batter del remo
Lentamente conduci ad uno ad uno
Ad afferrar la desïata sponda.
Oh! quanto tarda all’un stringere al seno 400Il fido amico e il suo dolce parente;